lunes, 11 de junio de 2018

L'Italia ha dato all'UE piú di quanto ha ricevuto


GAS LIQUIDO USA COSTA il TRIPLO di QUELLO RUSSO

Coriolanis Il golpe costituzionale che doveva scolpire sulla lapide del tempo che l'Italia é una repubblica "fondata sull'euro e sulla NATO" si é sbriciolato contro lo scoglio di una rinascente sensibilitá sociale, diffusa e sorgiva. Si espande la nitida percezione della differenza,
ormai insanabile, tra UE ed Europa. Quest'ultima, come coacervo secolare, si erge rigogliosa sul brand coltivato a Bruxelles, mero feticcio monetarista transitorio. Fondere, o confondere, l'una con l'altro é demagogia di corto respiro, giá scaduta. Ridurre a pura "espressione geografica" per soggiogare le genti al comando assoluto della finanza, é stata l'epopea di piloti invisibili e avventurieri. L'ardire scapestrato é figlio di un vuoto: inesistenza di una elite verace, e mancanca di virtú tra la mediocre dirigenza. Fine del consenso, fine del bluff , cade la maschera. 

Non si puó piú conciliare il diavolo con l'acqua santa, neppure il livello di vita degli italiani con assurde fedeltá a datate "alleanze". Svincolare i risultati raccolti dalle interazioni forzate e immutabili, si traduce in masochismo per la maggior aviditá degli Stati Uniti e della Germania. Se gli amici sono questi, é logico che facciano la voce grossa a Roma per ribadire l'ineluttabilitá della sudditanza "occidentale" o "atlantica". Alla BCE, alla UE o a una moneta che non serve nemmeno per pagare la fattura energetica. 


Dalla piccola Austria, tuttavia, rendono edotti che "...vediamo che l'UE e vari dei nostri soci pro-USA affermano che  la questione con la Russia in vari campi é troppo importante. Rimproverano l'Austria ma non prendono in considerazione che il gas liquido americano costa il doppio, a volte il triplo del gas russo" ha detto Alexander Van der Bellenestime, presidente dell'Austria, "..non ha senso rimpiazzare il gas russo con il gas liquido USA". I "patrioti dell'UE" che nel Parlamento si spellavano le mani per inneggiare al loro fideismo "atlantico", credono di poter acollare questi costi alla plebe? 


La coazione a sanzionare verso i quattro punti cardinali e l'inveterata connivenza d'ampio spettro, finora si tenevano per mano. Peró il 1945 é lontano, i soviet sono tramontati, e il liberalismo é divenuto una putrescenza oligopolica armata: che senso ha la belligeranza contro la Russia? Una decisione tutta interna alla sfera dell'economia europea, é diventata questione militare che spetta alla NATO. 





Washington pretende la sospensione del gasodotto sub-Baltico Northstream 2 che convoglia in Germania il gas russo. E' una struttura dal costo di 10 miliardi di euro, che incanala 55 miliardi di metri cubici all'anno. E dice no anche al Southstream, Turkstream -o che dir si voglia- per impedire l'arrivo nel Mediterraneo e nei Balcani del gas proveniente dalla Russia. Ma decidere  a chi, come e dove comprare gas non dovrebbe essere una prerogativa degli europei? No, non é piú una regola aurea del libero-scambismo. Deve essere smilitarizzata, peró, la ragion economica, e sottrarre i commerci al controllo straniero. Zoppica vistosamente la profezia del "non ci sará altro mondo possibile al di fuori del globalismo". Sull'arrendeti o scomparite, ora prevale un piú salutare "se non siete trasformabili, noi possiamo affossarvi"! 

La Germania é storicamente incapace di passare dal primato commerciale a una egemonia che sedimenti un blocco regionale equilibrato, durevole, reciprocamente vantaggioso. La storia registra due tentativi e due tragici crolli, gravati nella memoria europea. Il terzo, definito "euro", é giá al declino, identificato come un espediente per accumulare eccedenze commerciali o un grimaldello per strappare l'economia e la moneta agli europei di carne e ossa.

A Berlino piace pianificare tutto e tutti, ama il miele dell'alveare, peró non si assume i costi del potere regionale. Utilitarismo senza grandezza, e cosí -semplicemente- il miele non dura.

Berlino non ha ancora superato il trauma storico del debito e iperinflazione che patirono tra le due guerre mondiali. Questo, peró, non  é il male assoluto che affligge tutte le genti e tutte le contrade. Nemmeno la terapia escogitata, imposta come "filantropia",  potrá diventare una ricetta universale e obbligatori

a. Sicuramente non in Italia -dove tra pigri ozi e sensuali libagioni-  venne alla luce la banca, la cambiale, la partita doppia e i debito pubblico. Il totem "euristico" é  solo un alibi parascientifico per sacralizzare uno scambio diseguale.

E' anche servito per la patriottica impresa  di riunificare la sua parte orientale scaricandone i costi sul resto d'Europa. L'Italia ha giá dato.


 La guerra di Trump non é altro che guerra commerciale generalizzata, con l'obiettivo di assestare colpi rovinosi ai concorrenti degli Stati Uniti. L'allibita UE si sveglia scoprendo che é un bersaglio, non risparmiato dal suo gemello siamese "alleato". Antiamericanismo? No, eccesso di filo-americanismo dell'apparato infiltrato. Puerile limitarsi a chiedere sconti, perché gli anglosassoni sanno usare l'arma dei boicottaggi e le ritorsioni finanziarie. Disintegra i commerci altrui, come preludio in crescendo alla guerra economica aperta. Utile ricordare le multe stratosferiche imposte alla Banca di Parigi, Deutsche Bank ecc. Impossibile convivere in alleanza, con chi confonde il suo territorio nazionale con il globo terracqueo, ritenendoli parte di una stessa giurisdizione. Questo é il punto focale, non la riforma dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).

Maggiornemente vulnerabili saranno i sanzionati-sanzionatori che annaspano in contraddizioni, perché orfani di visione geopolitica. Chinano la testa all'ingiunzione di Trump, e persistono con l'ostilitá contro la Russia. Forse é piú europeo il Kosovo della Russia? E' tempo di definizioni, di solcare rotte divergenti da chi ha per missione il castigo dell'intero mercato-mondo. 

La "UE" si dimostra incapace di consolidare il progetto di un blocco sovrano, pacifico e cooperante, con relazioni internazionali autonome, privo di dogmatismi liberisti, attivo e propositivo nel nuovo scenario multipolare. A Bruxelles comandano gli esorcisti e gli anatemi contro il populismo "causa d'ogni mal". Riflettere meglio sull'assenza di elite con sguardo prospettico, panoramico: troppi declinatori di banalitá o devoti alla pia subalternitá. A struttura produttiva s
mantellata, con la decimazione dei salariati, sorprende se l'unica dialettica realmente esistente é quella tra popolo e oligarchia?

I fari sono puntati sulla penisola. Soros, Stoltemberg, Kaiserine Merkel, il granduca della Commissione di Bruxelles, si sono precipitati ad ammonire gli italiani, a tracciare linee invalicabil al governo da loro votato. Censurano la condotta politica collettiva per addomesticare chi la rappresenta, e minacciano forche caudine, qualora il verbo diventasse legge e concretezza. 


L'Italia subirá la controffensiva d'autunno ad opera del deep state globalista: cecchinaggio mediatico, manganellate di spride e psy-ops degli apparati congenitamente deviati. Arriva la polarizzazione politica che segmenta il corpo sociale, e secerne l'angoscia che spezza i ritmi condivisi. Nulla é gratis, soprattutto recuperare il controllo di qualche leva che determina l'economia reale. Per volare, non basta votare. 


L'Italia é proiezione territoriale dell'Europa, come una freccia rivolta all'infinito, che puó realizzare la sua funzione storica solo a contatto con i Balcani, Medioriente e Nordafrica. Ha toccato il fondo con l'autogol strategico della sventurata campagna di Libia. Ha perso un rapporto privilegiato, vitale, oltre al ruolo
ancestrale nel Mediterraneo. Grazie Parigi, grazie patrioti "atlantici", grazie globalisti "italiani". Bisogna ricominciare da qui, dal liquido amniotico mediterraneo. 

Gli anglosassoni hanno sempre basato la loro prosperitá sulle guerre permanenti e gli scontri fratricidi nel resto del continente. Stessa scuola, stessi sotterfugi , quelli dell'impero d'un unico secolo.

E' tempo di burrasca, é tempo di  audacia, nulla é gratis. Se Sparta piange Atene non ride. Quel che é sicuro é chi dalla poppa ulula, qual mafioso hollywoodense o pirata tascabile, in realtá sta imbarcando acqua. Sará inevitabile che palesi sempre piú le sembianze della tigre di carta. 


Senza sovranitá nazionale é impossibile la sovranitá popolare. Viviamo in società che fanno la guerra per i “diritti umani”, e la tratta degli schiavi ovviamente avviene per motivi “umanitari”

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