jueves, 4 de octubre de 2018

ITALIA: I CATTIVI MAESTRI di BRUXELLES


l’Italia non ha mai fatto bancarotta sovrana. La Germania e l’Austria 7 volte, Francia e Olanda 1 volta.

CORIOLANIS Dunque il gioco é semplicemente banale: se a Roma c'é un governo automaticamente allineato e ligio, innalzano ai cieli cantici e lodi sperticate; in caso contrario, fioccano moniti, minacce larvate, sgambetti, messaggi cifrati. Pronti a sturare le fialette dei veleni contro i recalcitranti e testardi. Quando, invece,
riescono a piazzare sulla poltrona principale, un signore estratto dalla madrassa liberista Bocconi -un opaco prof. Monti- lo smerciano senza pudore come "uomo della provvidenza" o arma segreta di salvazione dei furbi italici. Se a differenza dei pilotati yesmen, i voti a pioggia catapultano in alto un nuovo settore politico dirigente, immediatamente é vituperato: dilettanti allo sbaraglio, irresponsabili, reo di non raddrizzare -in tre mesi!- il lascito negativo di tre decenni. Fuoco alle polveri.

Il nuovo governo a "sovranitá limitata", per amor di concordia, accettó di lasciare in mani liberiste il dicastero dell'economia, e sotto cappella "atlantista" la difesa e gli esteri. Ma l'onnivoro potere reale vuole tutto e subito, senza se e senza ma. Altrimenti dá inizio alla danza macabra della destabilizzazione per evitare che..."i mercati" si innervosiscano. 

Non si capisce perché destinare un minuscolo reddito ai poveri sia un incentivo alla pigriza, a "stare in poltrona", dice scandalizzato un rubizzo grande Cardinale (nel senso di peso corporeo).  E' cosa santa e giusta, quando ne giovano i banchieri. Sono geneticamente immuni alla "pigrizia"? Apriti cielo se l'erario pubblico si azzarda a destinare fondi per il consumo, vale a dire a rafforzare la domanda di beni per l'industria nazionale. E' peccato mortale che grida vendetta al cospetto di domineddio.

E da Bruxelles tutti -anche gli addetti alle pulizie- interferiscono e lanciano raffiche di diktat, come si trattasse di una campagna elettorale (ma senza elezioni e senza votanti). Sí, perché i cattivi maestri sono fiches cooptate al governo de facto del brand UE. Questa specie di "consiglio di amministrazione", sempre arrogante e infido, si ritiene al di sopra dei governi e delle nazioni, e non tiene in nessun conto la plebe europea e ceto medio impoverito.

La signora Merkell, incollata alla cattedra e senza modestia, pretende "dare la linea", ignorando che la Banca centrale tedesca e il marco ha fatto bancarotta ben 7 volte. Come osa impartire direttive? Per di piú all'Italia che ha generata storicamente la banca. 

E Moscovici, volubile oriundo dei Carpazi, dopo una lieve infarinatura in Francia, non ha appreso che Parigi é fallita un volta. Pertanto é fuori posto la sua scostumatezza -questa sí ruspante- che spazia in tutti i campi dello scibile umano. La sua immeritata mansione gli conferisce "autoritá" di opinar d'economia, non di sconfinare su "xenofobie" o i gusti elettorali degli italiani. Piú saggio se restesse al suo posto, anziché attizzare la brace che cova in un popolo antico, senza il quale il brand UE rischia una inutile vittoria di Pirro.

Il canovaccio neoliberista e la sua stanca narrativa han perso la foglia di fico nell'intero mercato-mondo. Non riesce piú a incutere paura, per questo ricorrono al mercenariato terrorista sulle altre sponde del Mediterraneo o alle tecniche collaudate dei manuali stay behind. Attestarsi sulla linea "patria e Costituzione" é l'equivalente salutare della barriera strategica del Piave. 

Il sovranismo é composito, tanto da contenere anche uno sostrato trasversale neoliberista. Si tratta, peró, di costruire e schierare opposizione, culturale e sociale, contro gli ultimatum di Bruxelles. Rafforzare il campo d'azione reale che fa resistenza. Presidiare Roma come un avanposto, senza che Bruxelles e il tribalismo finanziario ne tragga alcun beneficio.

La questione principale é sempre la stessa: qual'é il nemico principale?

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