jueves, 2 de octubre de 2008

Il mondo vede con severità gli USA

Tito Pulsinelli

L'editoriale de Le Monde del 24 settembre dice che "la crisi finanziaria internazionale accelerò bruscamente una tendenza già visibile con le prime difficoltà incontrate dagli Stati Uniti in Iraq...è terminata l'egemonia USA -e forse occidentale- che sembrava essersi istaurata nel mondo dopo la caduta del Muro di Berlino e il collasso del sistema comunista, tra il 1980 e il 1990..."

E' radicalmente cambiata la visione che si ha degli Stati Uniti nel resto del mondo, si è visto alla tribuna dell'assemblea generale dell'ONU, dove i leader hanno detto ad alta voce quel che -forse- prima mormoravono solo lontano dai microfoni.

Il più severo è stato Sarkozy catalogò gli speculatori finanziari come "nuovi teroristi", e poi mise in evidenza come i Paesi emergenti -soprattutto asiatici- sono portatori di un "altro tipo di modernazizzazione". La Cina protesta contro la "pretesa occidentale di fissare le regole del gioco mentre si beneficia della globalizzazione economica".

Il presidente francese ha illustrato il nuovo panorama geopolitico, dove la "Russia cerca nuovi alleati in America latina -e la Cina in Africa- contro gli Stati Uniti. Russia e Cina hanno tutte le ragioni per rallegrarsi della debolezza della superpotenza USA, però la loro dipendenza dall'economia internazionale le ha convertite in vittime, così pure in beneficiarie della crisi finanziaria.".

Il ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrück ha criticato aspramente il “capitalismo angloamericano” per aver “messo in pericolo la stabilità globale a causa della sua voracità” e prevede che gli “USA saranno spodestati como superpotenza finanziaria internazionale”.
Steinbruck ha continuato ad affondare il coltello nella piaga, mettendo in chiaro che "la crisi finanziaria è principalmente un problema degli Stati Uniti. Questo è quel pensiamo noi ministri delle finanze dei Paesi europei che fanno parte del G7".
Questo mette allo scoperto una spaccatura che ormai è interno al campo "occidentale", perchè esistono altri centri finanziari meglio capitalizzati, sia in Europa che in Asia.

Wladimir Putin, durante una riunione ministeriale, ha detto "...A Washington ci sono degli irresponsabili, incapaci di assumersi le responsabilità per i problemi che hanno creato. Non sono in grado di risolvere i problemi domestici, come possono pretendere di mantenere una leadership internazionale?.."

La rivista Asia Time scrive che gli Stati Uniti “...simplicemente non può continuare a ostentare uno status di superpotenza perchè è finanziata dagli stranieri”.
Poi mette in risalto come il gioiello della flotta militare russa, la portaerei "Pietro il Grande" dotata di 20 missili nucleari”, è in viaggio verso i Caraibi, dove tra un mese realizzarà esercitazioni navali con il Venezuela. Prima, però, entrerà nel Mediterraneo per visitare il porto libico di Tripoli.
Sono gli stessi mari e le rotte solcate -finora in esclusiva- dalla IV e VI Flotta degli Stati Uniti: è un messaggio non certo subliminale.

La Francia, invece, ha appena firmato un contratto per fornire all'India centrali nucleari civili. Il Brasile ha annunciato che con la coperazione della Francia, costruirà sottomarini a propulsione nucleare, a difesa dei sostanziosi giacimenti petroliferi scoperti recentemente. Lula aveva denunciato che "...il raggio d'azione della IV Fotta coincide stranamente con l'area dei nostri giacimenti .."

3 comentarios:

Steven dijo...

Sarà perché gli USA hanno speso ( e continuano a farlo ) per la guerra 12 miliardi di dollari al mese( fonte: http://stvenworldnow.wordpress.com/2008/03/18/usa-la-guerra-costa-12-miliardi-di-dollari-al-mese/ )?!

fla.detomin dijo...

sì,quella dell'Iraq, però non bisogna dimenticare quella in Afganistan...di cui hanno scaricati oneri e pericoli sulle spalle e il portafogli degli euopei della NATO

Anónimo dijo...

Ovviamente non solo queste spese, il problema e' il sistema economico capitalista

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