lunes, 3 de noviembre de 2008

Bolivia caccia via la DEA



Il governo di Evo Morales ha rotto ogni tipo di relazione con la DEA, l'agenzia segreta anti-narcotici degli Stati Uniti. La DEA deve chiudere gli uffici e le basi di operazione anonime di cui disponeva nel Paese andino.

Il provvedimento di epulsione è sopraggiunto dopo vari richiami ufficiali -e pubblici- che le autorità boliviane avevano espresso ai funzionari della DEA, però senza nessun effetto. La Paz aveva ammonito la DEA ad interompere le sue attività illecite di intromissione nelle vicende della vita politica boliviana, e la collusione aperta e provocatoria con i settori del separatismo.

La DEA è un braccio militare degli Stati Uniti che non vanta un bilancio positivo visto che il volume degli stupefacenti prodotti e commerciati è aumentato costantemente. La DEA -e le altre strutture antinarcotici analoghe- non sono state in grado di diminuire il consumo del mercato interno degli Stati Uniti, e rappresentano una delle tante mani con cui Washington agisce nell'ombra tra i sudamericani.

La Colombia continua ad essere il primo produttore mondiale di cocaina e gli Stati Uniti sono sempre i primi consumatori. Il manicheismo di scaricare la responsabilità di questa situazione su altri Paesi sta diventando sempre più insopportabile.

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