L'impresa italiana ASTALDI sta cominciando i lavori di costruzione della diga idroelettrica El Chaparral lungo il fiume Torola. Gli abitanti di San Antonio del Mosco, nella ragione di San Miguel si oppongono a questa opera che distruggerà completamente l'habitat naturale e che implicherà il loro esodo verso le periferie urbane o l'emigrazione.
Il 25 ottobre la popolazione organizzò una marcia pacifica per opporsi pubblicamente al progetto della diga imposto dal governo dell'ultradestra che attualmente dirige il destino del Salvador. Alcuni giovani bruciarono una baracca dell'ASTALDI in cui erano custoditi alcuni utensili necessari in questa fase prelimnare ai lavori di costruzione.
Questo ha fatto scatenare una campagna di criminalizzazione contro la popolazione locale che si oppone ai lavori della diga. La ASTALDI ne ha approfittato per chiedere un risarcimento di oltre 1 milione di dollari, gonfiando a dismusura l'entità dei danni, e contribuendo così al linciaggio morale del movimento di lotta.
Ci sono state gravi minacce contro il sacerdote Antonio Coinfesor Carballo ad opera delle forze repressive e di agenti privati. La sua vita è messa in serio pericolo, da forze oscure che che non arretrano di fronte a nulla, pur di eliminare ogni resistenza. La coalizione di interessi nettamenti politici con quelli lucrativi di una multinazionale straniera può essere fatale per Antonio Coinfesor Caraballo ed altri dirigenti sociali.
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