miércoles, 28 de abril de 2010

Iran: Brasile difende il diritto al nucleare civile

Il ministro degli esteri brasiliano Celso Amorim si è riunito a Teheran con Ahmedinajad, nel quadro delle iniziative congiunte con la Turchia per trovare una via d'uscita alle sanzioni che la "comunità internazionale" -USA più EuroNATO- vorrebbe imporre all'Iran.
Il Brasile ha ribadito la convinzione dell'inutilità delle sanzioni, sottolineando che non sono uno strumento adeguato e che -invece- potrebbero rendere più torbida la situazione. Amorim ha riconfermato che è favorevole al diritto alla ricerca nucleare ed al suo uso pacifico.

La Turchia (membro della NATO) e il Brasile, entrambi membri provvisori del Consiglio di sicurezza dell'ONU, stanno conducendo una mediazione diplomatica di largo raggio che segna -in ogni caso- uno smarcamento delle nazioni emergenti dai reiterati tentativi di ritorsioni "occidentali" (USA più EuroNATO).
A Teheran, infatti, è stato sottolinato che c'è un un nuovo panorama internazionale e le due nazioni si adoperano per l'istaurazione di un nuovo ordine internazionale, più giusto ed equilibrato.

Continuano, nel frattempo, le prolungate esercitazioni militari dell'Iran, con particolare riguardo alle esercitazioni navali nel golfo Persico e nello stretto di Hormuz, dove transita più della metà del petolio che dall'Arabia saudita e gli Emirati vanno verso gli Stati Uniti. Gli iraniani stanno mostrando i muscoli, ed hanno esibito flottiglie di imbarcazioni di piccole dimensioni, molto veloci, invisibili ai radar ed armate di missili Nasr, Nour, Saeqeh, Fajr V. Sono di fabbricazione nazionale, di alta precisione e con una portata di 45 km a 300 km.

Il generale Ahmad Vahidi ha affermato che "Le potenze arroganti devono capire che i paesi del Golfo Persico non hanno bisogno della loro presenza militare",

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