domingo, 18 de abril de 2010

Iran: No del Brasile e Turchia alle sanzioni

Gli USA premono per nuove sanzioni contro Teheran, il Brasile e la Turchia ribadiscono di lavorare insieme per trovare una soluzione diplomatica alla questione nucleare iraniana.

Tito Pulsinelli
Il ministro degli esteri brasiliano, Celso Amorim e il suo omologo turco, Ahmet Davutoglu, hanno sottolineato che i loro paesi sono completamente favorevoli alla soluzione del dossier iraniano per via diplomatica. "Continueremo a lavorare insieme per giungere ad una soluzione diplomatica e ci auguriamo che nel corso della prossima settimana si possa fare qualche progresso su questo fronte", ha detto Davutoglu durante una conferenza stampa congiunta.

Al margine del vertice sul nucleare di Washington, il primo ministro turco Recep Erdogan e il Presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, hanno discusso la questione nucleare iraniana. "...ora dobbiamo scambiare opinioni con i colleghi iraniani ... e poi vedremo quali progressi abbiamo fatto", ha detto Davutoglu.
Gli Stati Uniti, con EuroNATO a reggergli il bordone, continuano ad accusare l'Iran e a paventarne l'incontenibile pericolo, gridano sempre più forte "al lupo!", però curiosamente tacciono sull'arsenale nucleare di Israele. Stendono una coltre d'omertà sulla non adesione di Tel Aviv al Trattato di non proliferazione nucleare.

Da ieri Gates, il numero uno del Pentagono, ha iniziato a dire che gli Stati Uniti non dispongono di una strategia di lungo periodo per impedire agli iraniani di continuare a sviluppare il progetto del nucleare civile. Non ci sarebbero i numeri all'interno del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Questa è un'evidenza quasi solare, così come è poco credibile un attacco militare unilaterale e/o con partecipazione israeliana.
Teheran dispone di missili che raggiungono e oltrepassano Tel Aviv, e sono in grado di tappare lo stretto di Ormuz, con tutte le conseguenze che ne deriverebbe per il flusso energetico verso il mercato transatlantico. Che intende dire allora Gates? Uso del nucleare o grandi operazioni segrete, coperte, contro l'Iran?

Il vertice del BRIC ha confermato che la Russia, l'India, Cina e Brasile non avallano nuove sanzioni e riconoscono -alcuni apertamente- il diritto dei Paesi non industrializati alla ricerca nucleare, soprattutto quando hanno aderito al Trattato di non proliferazione, com'è il caso iraniano. Il BRIC potrebbe aver conferito al Brasile la mediazione per uscire dal vicolo cieco, e il coinvolgimento della Turchia -forza di rispetto della NATO- è di gran rilevanza.

La Turchia ha cambiato rotta ed il suo ruolo in Medio oriente s'è acresciuto da quando ha smesso di guardare solo verso Washington e Bruxelles. Ha preso le distanze da Israele (sospensione delle manovre militari congiunte), e si è riavvicinata alla Siria ed Iran. La Turchia ha smesso di essere il bull dog "occidentale" ed ha cominciato a giocare un'altra partita, con un propio specifico gioco.
L'arrivo del gas russo nell'Europa meridionale con il South stream è possibile perchè Ankara si è coinvolta, affossando in questo modo il cervellotico progetto del gasodotto Nabucco, caro agli atlantisti dell'EuroNATO. Anche il governo di Nuova Deli ha bisogno del gas iraniano, ed è già in costruzione la prima fase gasodotto verso il Pakistan, che poi raggiungerà l'India.

L'iniziativa turco-brasiliana si sostanzia come una risultante del nuovo equilibrio multipolare, ed evidenzia una manovra sullo scacchiere internazionale rivolta ad infrangere la ragnatela di mistificazioni tessuta tra Washington e Bruxelles. Con la finalità di conservare il monopolio sul nucleare, soprattutto il diritto di veto contro le nazioni non gradite, cioè "terroriste" o "populiste". La strategia atlantista per il controllo delle fonti energetiche mondiali passa anche per la cruna di questo ago, ma differisce con sempre maggiore stridenza con gli interessi del BRIC e delle nazioni emergenti.







1 comentario:

Anónimo dijo...

BRIC a giá 3 volti gli riservi monetari di G-7 i sonno le 4 piu grandi credori dil tesoro di USA.

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