Uribe cerca "indulgenza plenaria" per il suo passato di Narco 82
T.P.
A pochi giorni dalla sua uscita di scena, Uribe è riuscito a centrare l'obiettivo di dinamitare le relazioni diplomatiche con il Venezuela. Con un discorso provocatorio, offensivo, di aperta intromissione, in cui l'intento era scandalosamente evidente, e ri-presentando "prove" esibite in passato in più occasioni, davanti a svariati organismi internazionali, Uribe ha ottenuto che il governo di Caracas ritiri il proprio ambasciatore.
E' l'ultimo servigio reso da Uribe -l'ex Narcos 82 nella lista dei trafficanti più pericolosi stilata dalla DEA- agli Stati Uniti, specificamente al Pentagono e al Dipartimento di stato, prima di avviarsi verso un incerto futuro. Dopo aver legalizzato e istituzionalizzato la narcoeconomia e tutte le mafie che si nutrono dell'economia criminale, oggi Uribe crede di aver acquistato una sorta di "indulgenza plenaria" per i suoi crimini. In realtà, spoglio di qualsiasi potere, sta per entrare nello scenario riservato ai servi stupidi delle forze più oscure di Washington: figura usa-e-getta, ideale capro espiatorio per ripulire l'immagine deteriorata della DEA e dei numerosi servizi segreti USA coinvolti nel narcobusiness.
Il gesto disperato del Narco 82, è un macigno sull'entrante Presidente Santos, e pone ulteriori problemi al blocco dominante colombiano, visto che il commercio bilaterale è precipitato da 7,5 a 1,7 miliardi di dollari, e danneggia la piccola e media industria colombiana e gli agro-esportatori. Non i boss dell'economia sotterranea dei narcos, nè l'oligarchia finanziaria, e neppure i rackets che massacranoe spopolano le zone indigene per metter le mani sulle risorse naturali e minerarie.
E' un dato di fatto: il decadente mercato degli Stati Uniti non può assorbire questa mole di esportazioni. La Colombia -e la parte sana della sua economia- hanno bisogno nell'immediato futuro del mercato e delle relazioni con il blocco sudamericano. Uribe ha isolato la Colombia dalla regione.
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