armi ai separatisti
Libia:Suicidio dell'Italia che sacrifica i contratti dell'ENI all'Asse Parigi-Londra - Germania sceglie la Russia e le sue materie prime - Gli sconfitti del 1945 sempre più vassalli - Hit parade dei finanziatori del debito USA - Cina aumenta consumo interno
Il default non permette a enti pubblici e privati di rimborsare i loro debiti, in una situazione del genere, i paesi creditori non ebbero comprensione con l’Argentina, ma oggi l’Unione Europea, per difendere l’euro, per volontà soprattutto della Germania, è impegnata a intervenire con i suoi fondi di salvataggio a favore di Grecia, Islanda, Irlanda, Portogallo, Spagna, ecc. La finanza allegra ha portato a questi risultati, il debito è foriero di schiavitù di privati e di stati, però un’Europa distratta aveva bacchettato soprattutto l’Italia per il suo deficit di bilancio e per il suo debito pubblico. Non c’è abbastanza coordinamento nelle politiche economiche europee, controllo dei bilanci pubblici e patti di stabilità non sono sufficienti,
vedianche:
Colpo di Stato silenzioso: la Ue si impadronisce dell'Europa?, La Ue mette alla ruota i paesi periferici, La dittatura europea, UE prigioniera delle banche, Le crepe dell'Europa, Conflitti di interesse nell'UE
occorreva anche armonizzazione fiscale, armonizzazione salariale, armonizzazione pensionistica, un sistema scolastico omogeneo, uguali costi dell’energia e uguali tariffe; perché in questi settori le differenze producono distorsioni economiche e fanno male alla concorrenza, sempre che questa sia veramente un valore da salvaguardare.
vedianche:
Colpo di Stato silenzioso: la Ue si impadronisce dell'Europa?, La Ue mette alla ruota i paesi periferici, La dittatura europea, UE prigioniera delle banche, Le crepe dell'Europa, Conflitti di interesse nell'UE
occorreva anche armonizzazione fiscale, armonizzazione salariale, armonizzazione pensionistica, un sistema scolastico omogeneo, uguali costi dell’energia e uguali tariffe; perché in questi settori le differenze producono distorsioni economiche e fanno male alla concorrenza, sempre che questa sia veramente un valore da salvaguardare.
La Gran Bretagna è fuori dall’euro, ha un forte deficit pubblico, un forte debito pubblico e un forte deficit della bilancia valutaria, eppure Londra continua a essere la testa della finanza mondiale, dimostrando che con i soldi, senza produrre beni, si può vivere a spese del resto del mondo che produce; se questo paese non è entrato nell’euro deve avere avuto le sue buone ragioni speculative.
La Germania, timorosa verso l’inflazione che la colpì con le due guerre mondiali, per difendere il potere d’acquisto dell’euro, ha voluto imporre regole deflazionistiche al resto dell’Europa, eppure la Grecia, svalutando una sua moneta, avrebbe risolto meglio i suoi problemi, gli aiuti in crediti dell’Europa hanno solo rinviato i suoi problemi. Ad ogni modo, i paesi che hanno politiche di bilancio e salariali allegre, come hanno fatto Irlanda e Grecia, sono destinati a perdere competitività e ad avere un disavanzo commerciale; in Europa gli alti salari se li può permettere solo la Germania che esporta molto.
In Gran Bretagna il giornale l’Economist è notoriamente antitaliano, con le crisi di governo italiane, con l’informazione e politici italiani venduti a poteri forti e a potenze straniere, con le svalutazioni della lira e con le privatizzazioni italiane, sono tanti quelli che si sono riempite le tasche, soprattutto all’estero. Il Regno Unito, avendo delocalizzato industrie all’estero, oltre ad un grande deficit valutario, ha un enorme debito pubblico rispetto al PIL, superiore a quello italiano, per ridurlo oggi taglia la spesa pubblica, innalza l’età pensionistica, congela gli stipendi e privatizza.
Alla fine di questo decennio, questo debito pubblico dovrebbe raggiungere il 200% del PIL, oggi questo livello è raggiunto solo dal Giappone e dagli Usa, quindi questi tre paesi, per quanto riguarda il debito pubblico, stanno peggio dell’Italia. In Gran Bretagna e Usa sono elevati anche i debiti privati d’imprese e famiglie e questi paesi hanno anche un elevato deficit commerciale, mentre il Giappone fino a oggi ha avuto un’eccedenza valutaria che gli ha consentito di fare investimenti in Usa.
L’Europa non ha fatto altro che dare lezioni di buona amministrazione all’Italia, per il suo debito pubblico non volevano nemmeno farci entrare in Europa, ignorando che in Italia i debiti privati sono contenuti e la bilancia valutaria è quasi in pareggio; queste lezioni fatte dall’Europa all’Italia hanno aiutata l’Europa ad ignorare quello che stava avvenendo in Grecia, Portogallo, Islanda, Irlanda, Spagna e Gran Bretagna.
La cosa singolare è che, malgrado la generale posizione debitoria della Gran Bretagna, questa continua a finanziare il debito pubblico americano, ed oggi è il terzo paese creditore degli Usa, dopo Cina e Giappone; è un’anomalia visto che la Gran Bretagna ha un forte deficit valutario e, a prima vista, solo con le eccedenze valutarie si possono acquistare titoli del Tesoro Usa. Una volta l’Arabia Saudita era uno dei principali finanziatori Usa, poiché questo paese è sparito dai primi posti in graduatoria, i finanziamenti inglesi potrebbero essere fondi sauditi, oppure sono il frutto di una finanza creativa che sarebbe meglio definire speculativa. Fra l’altro, sembra che il governo inglese abbia proibito alla televisione di parlare male del governo saudita perché questo acquista armi dall’Inghilterra; questo fatto ci aiuta a capire come funzionano le “democrazie” e la “libertà di stampa”.
Come si sa, gli stati come gli Usa e l’Italia, fanno propaganda anche grazie alle statistiche false, ad esempio in tema d’inflazione sottostimata, di disoccupazione sottostimata e di allungamento tendenziale della vita sovrastimato, con lo scopo di allungare l’età pensionabile; in Italia alla disoccupazione ufficiale occorrerebbe aggiungere la differenza tra popolazione attiva tedesca e popolazione attiva italiana, inclusi i lavoratori in nero, allora si avrebbe una disoccupazione del 15%. E’ un fatto che in Italia non ci s’iscrive agli uffici di collocamento, soprattutto al sud, perché, diversamente dai paesi dell’Europa settentrionale, non si ricevono provvidenze.
Continuando con la manipolazione dei numeri, perché le statistiche si fanno con i numeri, per salvare le imprese in crisi, gli Usa hanno stanziato ufficialmente 700 miliardi di dollari, però da altre fonti (Bloomberg) si è saputo che, per salvare queste imprese, sono stati versati 14.700 miliardi di dollari, una cifra superiore al PIL usa del 2010; questa somma non è entrata nel calcolo del debito pubblico però è ugualmente uscita dalla Federal Reserve e sommata al vecchio debito pubblico di 14.100 miliardi di dollari e ai 700 di cui si detto dovrebbe far arrivare l’effettivo debito Usa, mal celato dalle statistiche ufficiali, a quasi 30.000 miliardi di dollari, oltre due volte il reddito nazionale.
Nel mese di febbraio del 2011 il debito Usa è aumentato ancora di 170 miliardi di dollari, intanto nel terzo mondo aumentano prezzi agricoli, materie prime e petrolio, perciò scoppiano le rivolte popolari, queste cose presto avverranno anche negli Usa, in questo paese quelli che hanno assistenza alimentare dal governo sono 44 milioni, cioè il 15% della popolazione; questa politica in Italia non esiste, ha un alto costo e fa aumentare deficit e debito pubblico, accade anche in Gran Bretagna.
In Usa il debito pubblico è stato acquistato per il 70% dalla Federal Reserve e per il 30% dalle banche centrali di altri paesi, la prima acquista buoni del Tesoro con denaro da essa stampato e ne ricava interessi; una modernissima forma di speculazione a vantaggio dei soliti ignoti della finanza. Giappone e Cina sono paesi eccedentari nel commercio e con le loro eccedenze valutarie hanno finanziato gli Usa, ma non si capisce come lo possa fare la Gran Bretagna che è deficitaria, questo paese, senza partecipare all’euro, beneficia del signoraggio dell’euro, grazie alle alchimie finanziarie possiede una buona fetta del debito estero americano.
Il totale del debito estero americano, scaturito dal deficit valutario e commerciale, aggiornato al 31.1.2011, arriva a 4.453 miliardi di dollari, di cui 1.155 sono posseduti dalla Cina, 886 dal Giappone e 278 dalla Gran Bretagna; invece il totale del debito pubblico è pari a 14.131 dollari, superiore al reddito nazionale Usa. A queste cifre andrebbe aggiunto il debito delle famiglie, delle imprese, degli enti pubblici, più l’enorme mercato dei derivati, pari a un multiplo del reddito mondiale, alimentato dalle banche Usa, con il consenso tacito del governo, per colmare i deficit e finanziare i consumi.
Il governo non ha il coraggio di chiarire quale sarà la sorte di questa montagna di derivati, lo stato non è in grado di garantire i suoi debiti, figuriamo quelli privati alimentati dalle banche; c’è chi crede che lo stato sia un debitore solvibile di ultima istanza, ma è un’illusione, in Italia lo stato non rimborsa nemmeno i crediti fiscali all’esportazione, che ne avrebbero maggior diritto, danneggiando anche la nostra esportazione e favorendo i concorrenti esteri. Sembra una politica favorita da paesi esteri che hanno in pugno la sovranità sull’Italia e non ne favoriscono lo sviluppo, per la stessa ragione, in Italia si pagano maggiori costi energetici, l’Eni statale poteva calmierare i prezzi e non l’ha fatto.
Non bisogna dimenticare che i cittadini non sono stati mai realmente sovrani, che gli stati non sono uguali, che quelli che hanno perso la guerra sono stati vassalli, che allo stato è normalmente lecito ciò che non è lecito ai cittadini, anche per questo esiste diplomazia parallela e servizi segreti. In Europa esiste un direttorio, quello apparente sembrava fatto da Francia e Germania, in realtà, quello reale è fatto da Gran Bretagna e Francia; i paesi che hanno perso la guerra, come Italia, Germania e Giappone, sono stati semisovrani, pagano riparazioni, forniscono basi militari gratuite e prestano militari per operazioni all’estero.
L’Italia è stata già costretta a una politica di austerità dall’Europa che ora si vede costretta ad adottare misure austere con tutti i paesi membri, l’importanza dell’Italia è riconosciuta più nel terzo mondo che in Europa del nord; come possiamo essere fratelli in Europa se siamo vassalli di altri europei o in sottordine, l’Europa doveva essere una comunità di paesi uguali, con uguali diritti, senza direttori, invece in Europa si sono ripetuti gli errori dell’ONU. L’Italia, aveva creduto nell’Europa perché incapace, con la nostra classe politica, di rinnovarsi, ma è stato un errore, Francia e Inghilterra hanno approfittato della nostra buona fede.
Dopo l’invito a rimettere i debiti dei paesi poveri che riducono in schiavitù, bisogna rimarcare che non si può essere fratelli in una comunità in cui alcuni membri pagano debiti o riparazioni ad altri membri, tra moglie e marito i debiti si compensano, invece il vassallo non è un fratello ma uno da sfruttare; dopo la rivolta a Gheddafi di alcuni notabili libici, aiutati dai servizi segreti inglesi, mentre l’Italia si è supinamente accodata alla Francia intervenendo militarmente in Libia e subendo l’immigrazione clandestina nordafricana, la Germania si è messa da parte accostandosi alla Russia che ha protestato contro l’ingerenza della Nato in Libia.
Questa immigrazione nordafricana incontrollata potrebbe determinare il collasso dell’Italia, forse i padroni dell’Italia hanno previsto anche questo e lo hanno cercato; gli stati semisovrani sono controllati da paesi sovrani, tramite loro agenti inseriti in posti chiave e nell’informazione, i quali favoriscono una politica di rapina a favore dello straniero e una politica economica contraria agli interessi nazionali. La Germania, membro con la Francia del direttorio europeo autoelettosi, perché gli stati europei non sono uguali e nessuno protesta, è trattata dalla Francia con rispetto perché esporta molto, tuttavia ha cominciato a capire e si allontana dalla Francia, in realtà, la Francia è legata alla Gran Bretagna, che ha preferito lavorare nell’ombra.
Negli ultimi sei mesi la Gran Bretagna ha coperto il 40% del debito estero degli Usa, probabilmente usando la finanza creativa e agendo come prestanome dell’Arabia Saudita e di qualche altro paese come il Vaticano; tra le statistiche dei paesi che investono negli Usa manca il Vaticano, che si sa essere un forte investitore. Oggi il Vaticano si è ravvicinato all’Inghilterra e Blair si è convertito al cattolicesimo, anche i nostri principali banchieri, in ossequio ai loro padroni vaticani, si dicono cattolici.
Quando si fanno le graduatorie mondiali delle ricchezze, si dimentica sempre di indicare le fortune di Vaticano, regina d’Inghilterra, di Olanda, del re d’Arabia, del sultano del Brunei e di altri potentati, perciò oggi si scopre che Gheddafi ha esportato all’estero 30 miliardi di dollari; è così che nascono le nuove aristocrazie ereditarie del mondo; in Inghilterra, Spagna e Francia hanno sempre incoraggiato investimenti provvidenziali di dittatori e mafiosi, mentre i nostri politici, per favorire i nostri padroni esteri, li colpivano con le norme antiriciclaggio.
Il Giappone, a causa del recente terremoto, sarà costretto a ridurre i suoi acquisti di buoni del tesoro Usa, la Cina vuol stimolare la domanda interna e aumenta le importazioni, soprattutto in macchinari e tecnologia, perciò acquisterà meno buoni del tesoro Usa; il rapporto di cambio tra dollaro yuan potrebbe cambiare con la svalutazione del dollaro, che il tesoro americano sta favorendo, e la rivalutazione dello yuan. Le esportazioni cinesi sono state favorite dal basso valore dello yuan.
A causa della crisi americana, gli Usa saranno costretti a stampare sempre più dollari, favorendo l’inflazione, ridurranno la spesa pubblica e le spese sociali, ma non vorranno ridurre le spese militari e forse nemmeno le numerose basi militari all’estero; d’accordo con Gran Bretagna e Francia, i tre vincitori della prima e della seconda guerra mondiale, hanno pensato di buttarsi nella nuova guerra di Libia, dove pare esistano molti giacimenti petroliferi da sfruttare.
In Usa la disoccupazione ufficiale è del 10% e quella reale del 20%, il paese era uscito rafforzato dopo la seconda guerra mondiale, poi, per risparmiare su costo della manodopera, cominciò a spostare impianti industriali all’estero, come ha fatto la Gran Bretagna; è da lì che iniziò il procedimento d’impoverimento generale, perché, senza produzione, non ci sono salari, non c’è domanda, c’è disoccupazione e minori tasse per lo stato. Un grande paese non può vivere solo con i servizi.
A causa della crisi, l’Unione Europea si potrebbe disintegrare e gli Usa si potrebbero spaccare, negli uffici alti di Bruxelles e Strasburgo non si crede all’Europa e il Belgio, che ospita le istituzioni europee, si sta spaccando, l’Italia non si accorge di ciò e celebra i 150 anni dell’unità d’Italia. Siamo alla fine dell’era del dollaro e del dominio americano, nel mondo vi sono progetti di valute alternative come l’euro; però la moneta di riserva crea una rendita di posizione per il paese che la emette, probabilmente occorrerà un accordo internazionale per l’adozione di un paniere di monete di riserva.
Il 15 marzo 2011 il debito Usa ha raggiunto i 14.238 miliardi di dollari, 72 più del giorno precedente, il debito pubblico ha raggiunto il massimo consentito dal parlamento, che però lo può sempre aumentare con altra legge; intanto alle elezioni parziali dell’autunno scorso il democratico Obama è stato superato dai repubblicani, in tutti i paesi, i partiti al governo perdono le elezioni. E’ successo in Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Usa e Italia prima dell’attuale governo di Berlusconi.
Grazie alla faziosità d’informazione, magistratura e opposizione, l’attuale governo di Berlusconi si è rafforzato, gli italiani non sono stupidi, non possono andare dietro a tutti i contestatori; se non si condivide quest’opinione, allora bisogna affermare che il probabile futuro successo elettorale di Berlusconi dipende dal fatto che ha governato bene, una tesi più difficile da sostenere per l’opposizione, su questo tema concordo con il sindaco Renzi di Firenze.
La Cina possiede 1.155 miliardi di dollari del debito Usa, il Giappone 886 e il Regno Unito 278, però Cina e Giappone hanno sospeso nuovi acquisti di buoni del tesoro Usa, mentre la Gran Bretagna continua, con quali soldi, forse con quelli guadagnati teleguidando, dietro le quinte, il calderone europeo e sfruttando il signoraggio sull’euro. Il Giappone, come la Gran Bretagna e gli Usa, ha un elevato debito pubblico che arriva al 200% del pil.
Ciò malgrado, la banca centrale del Regno Unito è quella che ha maggiormente incrementato gli aiuti agli Usa nell’ultimo anno, anche la Francia, alleato ma finto vincitore in due guerre mondiali, continua a finanziare fortemente gli Usa, è forte creditrice anche del debito estero italiano, per 500 miliardi di euro, e recentemente di quello greco; tuttavia, diversamente da Germania e Cina, non ha eccedenze valutarie e perciò non si sa come faccia, sotto questa faccenda c’è un mistero.
Io penso che qualcuno si stia arricchendo con l’euro, che tuttavia ha dato maggiore stabilità dei prezzi rispetto alla lira, ma non rispetto al marco; osservando l’Inghilterra, pare che un paese indebitato possa fare prestiti ad un altro paese anche aumentando i suoi debiti. L’Italia, rinunciando alla lira, si è privata di uno strumento di entrata finanziaria autonoma e di un regolatore, con le svalutazioni, dell’equilibrio della bilancia valutaria, è quello che è successo anche alla Grecia.
A causa del terremoto in Giappone, molti paesi stanno rivedendo i piani di sviluppo nucleare, il che farà aumentare ulteriormente il prezzo del petrolio e, conseguentemente, di energia e prodotti alimentari, alimentando l’inflazione; se il dollaro esce come moneta di riserva, la stampa dei dollari non favorirà l’aumento del prezzo del petrolio, come accadeva nel passato, perché il petrolio sarà quotato in altre valute, però la svalutazione del dollaro rincarerà il prezzo del petrolio per gli americani.
A causa di questa situazione, mentre si aprirà il secolo della Cina, Usa ed alleati potrebbero essere spinti ad azioni disperate tipiche degli stati o imperi decadenti; azioni militari potrebbero essere dirette contro Libia, Iran e Venezuela, dove recentemente sono state scoperte riserve consistenti di petrolio; al 14/2/2011 non è più l’Arabia Saudita la maggiore riserva di petrolio, ma il Venezuela che ha la più grande riserva petrolifera del mondo e perciò anche Chavez comincia ad avere paura.
In Libia esistono ancora gruppi tribali ostili, alcuni contrari a Gheddafi, la salvaguardia dei diritti umani e la coalizione dei volenterosi in aiuto dei libici della piazza sono propaganda per giustificare all’opinione pubblica l’intervento in Libia; forse anche il fondamentalismo islamico è stato strumentalizzato per favorire interventi militari in zone ricche di petrolio e di gas; inoltre, a parte il petrolio, la guerra è stato sempre un buon affare, serve a rilanciare produzione e occupazione, fa vendere armi, permette di acquistare beni e preziosi a basso prezzo, svaluta i debiti degli stati belligeranti perché le loro monete perdono valore.
Però il mondo non finisce, si ricostituiscono nuovi equilibri mondiali che fanno perno su nuovi paesi come la Cina, è successo tante volte nella storia, a un impero ne succede un altro, pero gli sciocchi antiamericani non devono idealizzare la Cina. Si parla di pericolo nucleare in guerra, però dalla seconda guerra mondiale i paesi con la bomba atomica non sono stati toccati, si è parlato di equilibrio del terrore, grazie ad essa, alcuni paesi sono divenuti intoccabili.
La Germania, il Giappone e l’Italia non hanno avuto questo privilegio perché hanno perso la guerra, si sono salvati solo perché inclusi nell’impero anglo-americano, come stati semisovrani devono combattere, magari sotto la minaccia della carenza di petrolio, le battaglie decise da altri stati sovrani. All’inizio della crisi libica, dopo le prime dichiarazioni di Berlusconi, distanti dalle minacce francesi a Gheddafi, la Russia si era detta disponibile a fornirci il petrolio mancante, poi Berlusconi, pressato dagli alleati, ma non amici, tornò sui suoi passi.
Pare che anglo-francesi si siano accordati con il governo provvisorio di Bengasi per mettere mano alle riserve petrolifere della Libia, a scapito dell’Eni, questa situazione farà perdere la faccia all’Europa e all’Italia, di fronte ai paesi arabi, alla Russia e al resto del mondo; invece di mandare aerei e navi in Libia, anche per reazione ad una Francia che ci snobba, dovevamo restare neutrali.
1 comentario:
http://www.disinformazione.it/onurotta.htm
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