miércoles, 25 de abril de 2012

Al settimo giorno, Chávez risorse.

Opposizione lo dava per morto, i  più benevoli in "terapia intensiva" 
Durante il fine settimana scorsa, è stata propalata a livello internazionale la notizia della morte o dello stato di coma del Presidente Chávez. Il segretario di uno dei numerosi partiti-gruppuscolari che compongono la nebulosa dell'opposizione globalista, si è spinto a dichiarare in TV che Chávez si trovava -in quel preciso momento- in rianimazione intensiva (sic). Naturalmente nulla di tutto questo era vero, e vennero smentiti poche ore dopo dal redivivo presidente venezuelano. La maniacale insistenza con
cui l'opposizione si intestardisce ad uccidere Chávez "in effige" testimonia due cose:


1) dispongono di una filiera mediatica già collaudata e pronta per l'intossicazione informativa, in vista delle presidenziali del prossimo 7 ottobre. A parte l'intelaiatura endogena, c'è un indotto internazionale con base negli USA e in Spagna, nelle ONG finanziate dalla Casa Bianca, dai neofranchisti spagnoli e dalle Fondazioni tedesche. La guerra psicologica contro il Veneuela è in avanzato stato di preparazione. Ieri hanno mentito sull'inesistente coma di Chávez, tra pochi mesi grideranno a pieni polmoni contro l'immancabile "imbroglio elettorale" (1). Persino "rispettabili" quotidiani riscaldano in prima pagina questa sbobba d'ordinanza. Già pronti a rilanciare "sbirri chavisti mitragliano pacifici oppositori" o "cecchini rossi eliminano leader della libertà", come avvenne nel lontano aprile di dieci anni fa. Si è scomodato persino l'Obama per mettere in guardia sul sistema elettorale venezuelano (sic). Proprio lui! Con Bush -il  piú cretino dei presidenti USA- dichiarato vincitore dalla Corte Suprema, non dagli elettori del suo Paese, afflitto da serie patologie strutturali. I membri di quella Corte, sono vitalizi e di nomina presidenziale (ri-sic).


2) L'opposizione cifra le sue speranze solo su di un evento luttuoso, perchè tutti i sondaggi finora svolti -anche da imprese internazionali- attribuiscono un vantaggio di 20 punti a Chávez. In effetti non c'è partita possibile, e l'unico eventuale scenario che si potrebbe dischiudere è quello successivo alla dipartita dell'attuale presidente venezuelano. Quel che disvela questa guerra sporca è l'inconscio di una dirigenza globalista che visualizza il ritorno al potere solo con eventi extra-politici. Non elettorali. Palesano grande debolezza politica, non si schiodano dal loro zoccolo duro (20%), e si abbandonano publicamente ad onirismi macabri. E' un fatto concreto. Finora, la loro campagna elettorale si è basata sul terrorismo psicologico da manuale, come l'irresponsabile denuncia sull'acqua potabile imbevibile perchè "tutte le fonti idriche sono avvelenate" (sic). Per il resto, scommettono sull'intervento decisivo proveniente dall'esterno, vale a dire "ingerenze umanitarsiste" di vario conio. E cercano di propiziarlo con ogni mezzo.


(1) Le uniche elezioni pulite sono quelle in cui vincono i candidati dell'opposizione tutte le altre sono trappole e manipolazione. Sono nitide solo quelle vinte nelle sei regioni in cui hanno 
un governatore 

1 comentario:

ventopiumoso dijo...

"si è spinto a dichiarare in TV che Chávez si trovava -in quel preciso momento- in rianimazione intensiva (sic). "

mettiamola così: se va a finire come con fidel (dato per morto, uhm.. quante decine di volte?), porta bene :D

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