Con il 97,6% dei voti verificati, Chávez totalizza il 55,1% contro il 44,2% del suo avversario, oltrepassando la barriera degli 8 milioni di consensi e Capriles rimane al di sotto dei 6 milioni e mezzo. Vince in tutte le regioni del Venezuela, tranne in Tachira e Merida (meno 3% rispetto a Capriles). La ferita più dolorosa per l'opposizione è la sconfitta nella roccaforte di Miranda, dov'era governatore Capriles fino a tre mesi fa. L'aspirante presidente è stato bocciato persino come governatore regionale.
L'altro risultato strategicamente rilevante, è l'affermazione di Chávez nell'importante regione del Zulia, bacino elettorale del secondo partito della coalizione elettorale dell'opposizione (UNT). E' superficiale, pertanto, la valutazione frettolosa di chi parla di vittoria di "stretta misura". A questa categoria, appartiene il francese F. Hollande e i suoi colleghi d'Europa che vincono al fotofinish, con qualche decimale di differenza. La diferenza è che in Venezuela nessuno mette il becco nelle mene elettorali altrui, mentre i "veggenti" mediatici occidentali -stavolta sbugiardati nel volgere di poche ore- ora ripongono le loro speranze solo nella divina provvidenza. Erano arrivati per raccontare la "caduta di una dittatura", ma i venezuelani hanno cambiato la sceneggiatura in corso d'opera.
Ora, ripiegano su minuzie meno epiche, e tentano di minimizzare la portata della lusinghiera affermazione di Chávez, nascondono la solidità della rivoluzione bolivariana e la continuità che ha raggiunto. Gli effimeri "veggenti" si consolano aggrappandosi ad altri fattori, non sociopolitici ma medici. Vorrebbero che le loro divinità intercedessero per ttenere quel che sono stati incapaci di conquistare con i voti. Coloro che -una e più volte-avevano già dato per spacciato Chávez, e vaticinavano che non sarebbe arrivato vivo al 7 di ottobre, ora tornano a dissotterrare il fattore cancro. Ripartono mesti, scomposti e biliosi, a ripercorrere in ordine sparso le rotte che li avevano condotti baldanzosi e gradassi a Caracas. L'opposizione li ha spiazzati totalmente riconoscendo-per la prima volta- la validità delle votazioni. Hanno mostrato più nobiltà d'animo dei loro brancaleoneschi guardaspalle mediatici forestieri.
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