La Russia ha schierato batterie di missili balistici S 400 nella zona meridionale, vicino alle frontiere con la Turchia. E' la risposta alle ripetute provocazioni turche, esasperate fino all'estremo di obbligare all'atterraggio forzato di un aereo siriano decollato da Mosca. Mosca risponde a questo modo ad Ankara e alle sue accuse di aver rinvenuto sull'aereo siriano intercettato dagli F16, armamenti proibiti di fabbricazione russa. In realtà,
si tratterebbe di componenti del sistema radaristico per l'aviazione civile, non proibito dalle norme internazionali.
Il governo turco ha estremizzato la sua azione provocatrice, con il ditottamento di un altro aereo proveniente dall'Armenia diretto a Damasco, in un intento grossolano di istallare una propria "zona di esclusione aerea", vale a dire de facto. Il Cremlino, schierando gli S 400, manda a dire che non tollera più nessun dirottamento da parte della Turchia, e che la considera come una parte integrante del sistema offensivo montato nella zona dalla NATO. Mosca ha calato la carta per neutralizzare il malcelato disegno di scatenare un'offensiva aerea anti-siriana, per conto della NATO. In precedenza, Putin aveva ammonito che "nessuno ha il diritto di imporre alla Russia a chi può vendere le armi". Specificando che solo il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha autorità in questa materia, non altri.
Nel frattempo, è arrivata a Damasco una delegazione di di 4 cardinali e tre monsignori per aiutare la locale comunità cristiana -schierata con il governo legittimo di Assad- e cercare soluzioni pacifiche alla guerra civile fomentata dall'esterno. "Non possiamo essere semplici spettatori di una tragedia come quella che si sta consumando in Siria” ha detto il portavoce del Vaticano. " E' una presa di distanza dalla linea degli Usa, Europa e NATO, che ormai non occultano più che finanziano, addestrano ed armano fattori impegnati ad aggravare il conflitto
si tratterebbe di componenti del sistema radaristico per l'aviazione civile, non proibito dalle norme internazionali.
Il governo turco ha estremizzato la sua azione provocatrice, con il ditottamento di un altro aereo proveniente dall'Armenia diretto a Damasco, in un intento grossolano di istallare una propria "zona di esclusione aerea", vale a dire de facto. Il Cremlino, schierando gli S 400, manda a dire che non tollera più nessun dirottamento da parte della Turchia, e che la considera come una parte integrante del sistema offensivo montato nella zona dalla NATO. Mosca ha calato la carta per neutralizzare il malcelato disegno di scatenare un'offensiva aerea anti-siriana, per conto della NATO. In precedenza, Putin aveva ammonito che "nessuno ha il diritto di imporre alla Russia a chi può vendere le armi". Specificando che solo il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha autorità in questa materia, non altri.
Nel frattempo, è arrivata a Damasco una delegazione di di 4 cardinali e tre monsignori per aiutare la locale comunità cristiana -schierata con il governo legittimo di Assad- e cercare soluzioni pacifiche alla guerra civile fomentata dall'esterno. "Non possiamo essere semplici spettatori di una tragedia come quella che si sta consumando in Siria” ha detto il portavoce del Vaticano. " E' una presa di distanza dalla linea degli Usa, Europa e NATO, che ormai non occultano più che finanziano, addestrano ed armano fattori impegnati ad aggravare il conflitto
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