Con Argentina, Brasile, Bolivia ed Ecuador: investimenti pubblici per la sovranità alimentare
Marcelo Resende, rappresentante della FAO ha dichiarato che nel 1990 il 15,5% dei venezuelani erano sottoalimentati, carenti di cibo sufficiente. Nel 2012 questo settore vulnerabile è stato drasticamente ridotto, e si aggira attorno al 2% della popolazione. Per tale ragione, il Fondo per l'Agricoltura e l'alimentazione dell'ONU assegnerà un riconoscimento al Venezuela nella sua sede centrale di Roma. Il raprresentante della FAO specifica che il Venezuela è uno dei pochi Paesi ad aver raggiunto e superato gli obiettivi del
Millennio", e che il problema della fame non si risolve solamente con il consumo di adeguate calorie.
"Nonostante la sensibile inflazione esistente in Venezuela, la maggior parte degli abitanti possono comprare gli alimenti. Grazie all'esistenza di un sistema pubblico di forniture alimentari, sconosciuto in altri Paesi. La rete Mercal y Pdval, la catena di supermercati Bicentenario distribuiscono alimenti che sono finanziati dallo Stato fino al 70%. In Venezuela vi è un consumo medio di 3200 calorie per persona".
Marcelo Resende ha parlato di altri Paesi dell'America latina, mettendo in risalto i risultati positivi dell'Argentina, Brasile, Bolivia ed Ecuador dove "..l'intervento statale, gli investimenti sociali per garantire la sovranità alimentare, è di primaria importanza". Il rappresentante della FAO ha messo in guardia contro l'errore commesso con superficialità all'estero, che abbina erroeneamente il tasso d'inflazione alla situazione concreta, specifica della quotidianità, "..il Venezuela ha contraddizioni gigantesche, però garantisce alla sua popolazione più vulnerabile l'accesso agli alimenti".
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