jueves, 7 de agosto de 2014

Fidel Castro: Olocausto Palestinese a Gaza

Penso che una nuova e ripugnante forma di fascismo stia emergendo con notevole forza in questo momento della storia umana, in cui oltre sette miliardi di persone lottano per la sopravvivenza. Nessuna di queste circostanze a che vedere con la creazione dell’Impero Romano all’incirca 2400 anni fa, o con l’impero nordamericano che in questa regione del mondo, appena 200 anni fa, fu descritto da Simón Bolívar con queste parole: «…gli Stati Uniti sembrano destinati a infestare l’America con la miseria in nome della Libertà».

L’Inghilterra è stata la prima potenza coloniale reale a utilizzare i suoi domini su gran parte dell’Africa, Medio Oriente, Asia, Australia, Nord America e molte delle isole antillane, nella prima metà del XX secolo.
Non parlerò in questa occasione delle guerre e dei crimini commessi dall’impero statunitense per oltre cento anni, ma voglio evidenziare che ciò che ha tentatodi fare a Cuba, l’impero lo ha fatto con molti altri paesi nel mondo, ed è servito solo a provare che «un’idea giusta dalle profondità di una caverna è più potente di un esercito».


La storia è molto più complicata di come l’ho descritta, ma è così, a grandi tratti, come l’hanno conosciuta gli abitanti della Palestina ed è anche logico che nei moderni mezzi di comunicazione si riflettano le notizie che arrivano ogni giorno; così è accaduto con la vergognosa e criminale guerra nella Striscia di Gaza, un pezzo di terra dove vive la restante popolazione di quella che era la Palestina indipendente, fino ad appena mezzo secolo fa.


L’agenzia di stampa francese AFP ha informato il 2 di agosto: «la guerra tra il movimento islamista palestinese Hamas ed Israele ha causato la morte di circa 1.800 palestinesi [...] la distruzione di migliaia di edifici e la rovina di un’economia già di per sé indebolita”, tuttavia non ha segnalato, naturalmente, chi ha iniziato la terribile guerra».


In seguito aggiunge: «…il sabato a mezzogiorno l’offensiva israeliana aveva ammazzato 1.712 palestinesi e ne aveva feriti 8.900. Le Nazioni Unite hanno potuto verificare l’identità di 1.117 morti, in maggioranza civili [...] l’UNICEF ha contato almeno 296 minorenni morti. Le Nazioni Unite hanno verificato che [...] (circa 58.900 persone) sono senza casa nella Striscia di Gaza». 


«Dieci dei 32 ospedali sono chiusi e altri undici sono stati danneggiati».

«Questa enclave palestinese di 362 km² non ha le infrastrutture necessarie per 1,8 milioni di persone, soprattutto in termini di distribuzione di energia elettrica e acqua».

«Secondo il FMI, il tasso di disoccupazione supera il 40% nella Striscia di Gaza, territorio sottomesso dal 2006 a un embargo israeliano. Nel 2000, la disoccupazione colpiva il 20% degli abitanti la Striscia di Gaza, poi il 30% nel 2011. Oltre il 70% della popolazione dipende dagli aiuti umanitari in tempi normali», secondo Gisha.


Il governo israeliano ha dichiarato una tregua umanitaria a Gaza alle 07:00 GMT di questo lunedì, tuttavia, dopo poche ore ha rotto questa tregua attaccando una casa dove vi erano 30 persone, in maggioranza donne e bambini rimasti feriti e tra loro una bambina di otto anni che è stata uccisa.


All’alba dello stesso giorno, 10 palestinesi sono morti in seguito a agli attacchi israeliani in tutta la Striscia e già il numero di palestinesi assassinati è asceso quasi a 2000.

A tal punto è giunta la mattanza, che il Ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha annunciato questo lunedì che «il diritto di Israele alla sicurezza non giustifica il massacro di civili che sta perpetrando».


Il genocidio dei nazisti contro gli ebrei mietette l’odio di tutti i popoli della terra. Perché il governo di questo paese crede che il mondo sarà insensibile di fronte a questo macabro genocidio che oggi sta commettendo contro il popolo palestinese? Per caso spera che tutto venga ignorato perché c’è il consenso dell’impero nordamericano in questo svergognato massacro?

La specie umana vive una fase senza precedenti nella storia. Uno scontro tra aerei militari o imbarcazioni da guerra che si vigilano strettamente o altri accadimenti simili, possono provocare una contesa con l’impiego di sofisticate armi moderne che si tramuterebbe nell’ultima avventura di quello che è comunemente conosciuto come Homo sapiens.


Ci sono fatti che riflettono la quasi totale incapacità degli Stati Uniti di affrontare i problemi attuali del mondo. Possiamo affermare che non esiste un governo in questo paese, né il Senato, né il Congresso, né la CIA o il Pentagono che determineranno la scelta finale. Davvero è triste quello che accade in questo momento che i pericoli sono maggiori, ma lo sono anche le possibilità di continuare ad andare avanti. 


Al tempo della Grande Guerra Patriottica i cittadini russi difesero il proprio paese come gli spartani; sottovalutarli è stato il peggiore errore degli Stati Uniti e dell’Europa. I loro più stretti alleati, i cinesi, che come i russi ottennero la propria vittoria partendo dagli stessi principi, sono oggi divenuti la forza economica più dinamica della Terra. I paesi vogliono Yuan e non Dollari per acquisire beni e tecnologie; per incrementare il commercio. 


Nuove e imprescindibili forze sono sorte. Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, che vincolate all’America Latina, alla maggioranza dei paesi caraibici e africani, lottano per lo sviluppo, costituiscono le forze che nella nostra epoca sono disposte a collaborare con il resto dei paesi del mondo senza escludere Stati Uniti, Europa e Giappone. 


Incolpare la Federazione Russa della distruzione in volo dell’aereo malese è di un semplicismo sconcertante. Né Vladimir Putin, né Sergei Lavrov il Ministro degli Esteri della Russia, né gli altri dirigenti di quel governo provocherebbero mai una simile assurdità.

Ventisei milioni di russi morirono nella difesa della Patria contro il nazismo. I combattenti cinesi, uomini e donne, figli di un popolo di cultura millenaria, sono persone d’intelligenza rara e spirito di lotta invincibile, e Xi Jinping è uno dei leader rivoluzionari tra i più forti e capaci che io abbia conosciuto nella mia vita.

[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Fabrizio Verde]

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