Negli anni 50, gli Usa condonarono la maggior parte dei debiti alla Germania
Manolis Glezos, deputato europeo di Syriza reclama che la Germania rimborsi 162 miliardi di euro alla Grecia, frutto di un prestito forzoso estorto dall'esercito tedesco durante l'occupazione. Glezos, inoltre, sostiene che la Germania ha da tempo rimborsato alla Polonia e all'ex Yugoslavia "prestiti" analoghi, ma è morosa con la Grecia.
Panagiotis Karakousis, già direttore del Tesoro ellenico. ha inoltrato al ministero delle Finanze di Atene un rapporto aggiornato, in cui fissa in 11 miliardi di euro, il debito di guerra mai inirato dai governi di Berlino. Karakousis specifica che a questa somma andranno aggiunti varie decine di miliardi di euro come riparazione tardiva dei danni arrecati alla Grecia durante l'invasione nazista.
Martin Jager, portavoce ufficiale delle Finanze tedesche, ha detto che non debbono nulla perchè "...70 anni dopo la questione delle riparazioni ha perso legittimità".
Dal suo lato, il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, durante la sua visita a Berlino, ha risposto con queste alla negativa totale tedesca a negoziare una ristrutturazione del debito: "I tedeschi pagheranno di più se il problema del debito non si risolve.." Ha sottolineato l'inapacità tedesca di sapercostruire un'egemonia europea. "Credo che l’Ue trarrebbe beneficio se si sentisse egemone. Ma chi è egemone deve assumersi responsabilità per gli altri. Questa era l’impostazione degli Usa dopo la seconda guerra mondiale”
Negli anni 50, gli Usa condonarono la maggior parte dei debiti alla Germania, però oggi Berlino preferisce dare dei "crediti che non possiamo ripagare. Che piano è?"
3 comentarios:
Con il possibile default della Grecia ad ogni famiglia italiana tocheranno 1.600 euro a famiglia in piu' di tasse. Tra i creditori della Grecia c'è l'Italia, che appunto ha prestato 40 miliardi. Significa che alla fine dovranno tirarli fuori gli italiani: appunto 1.600 euro a famiglia. L'Italia e' uno stato che quando necessita 1 miliardo annaspa, figurarsi adesso con questi altri 40 miliardi (piu' interessi) messi in bilancio e che verranno a mancare. Il governo semplicemente ricorrera a nuove tasse. Il governo si sta attrezzando a succhiare piu' soldi tramite il bene principale: la casa. E' in corso al riforma del catasto, che fara' almeno triplicare le tasse sulla casa, probabilmente utilizzeranno la leva del catasto per trovare i miliardi che non potra' pagare la grecia. Diranno: Triplicare o quadruplicare le attuali tasse sulla casa è lo stesso. E gli itagliani come sempre in silenzio accetteranno... dicendo "Poveretto, lo stato non ha soldi, bisogna aiutarlo". Saluti Attilio
Se non si puo' cambiare politica perche' sarebbe come una "legge immanente dello spirito", si puo' sempre cambiare la classe dirigente in Italia e in Europa.
Questo non avverra' con una elezione, in una domenica di dolce tepore primaverile. Ne´indossando gli abiti buoni. Puo' solo essere un processo contraddittorio e spurio, dove il rifiuto dello status quo dovra' emergere su piu´piani.
La Grecia da sola, come pure l'Italia o la Spagna da "sole", non riusciranno a strappare nulla di positivo ai mandanti e sicari finanziari di Francoforte, Bruxelles e Berlino.
(Per tacere dell'infame FMI che -pero'- e' stato parzialemente neutralizzatoIn Sudamerica).
Purtroppo, quelli che rifiutano euro e UE, sembrano farmacisti protesi a salvaguardare la purezza della propria ricetta piu' che a creare resistenza, e forza sociale concreta anti-OLIGARCHIA.
Per questo,rischiano che gli appioppano a breve ANCHE il Trattato di Libero Commercio Transatlantico che -ne sono convinto- e´ASSAI peggio di tutti le previsioni di nuove tasse allo studio.
Economisti e programmatori, temono una unica e imprevedibile cosa: sconvolgimenti sociali, disobbedienza, ritorno della dignita'.
Un debito che è nato privato ed è diventato “pubblico” solo per salvare banche e istituzioni finanziarie (nord europee) che hanno speculato e giocato col fuoco dei derivati.
La battaglia della Grecia è la battaglia di tutti i cittadini europei contro le elites nazionali e internazionali
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