Alex Andreou Byline Si scopre sul panorama politico europeo,
anzi, mondiale, che i sogni socialisti di ognuno sembravano poggiare
sulle spalle del giovane primo ministro di un piccolo Paese. Sembrava
che ci fosse una fervente irrazionale credenza, quasi evangelica, che un
piccolo Paese, affogato dal debito, in cerca di liquidità, avrebbe in
qualche modo (mai specificato) sconfitto il capitalismo
vedi Le aquile non volano su Bruxelles qui
Europa: SALVARE la PACE SCONFIGGENDO le ELITES qui
vedi Le aquile non volano su Bruxelles qui
Europa: SALVARE la PACE SCONFIGGENDO le ELITES qui
globale armato
solo di bastoni e pietre. Quando sembra che ciò non accade, gli voltano
le spalle. “Tsipras ha capitolato”. “E’ un traditore”. La complessità
della politica internazionale è ridotta a un hashtag rapidamente passato
da #prayfortsipras a #tsiprasresign. Il mondo chiede il clou,
l’X-factor finale, l’epilogohollywoodiano.
Qualcosa di diverso dalla
lotta fino alla morte è la viltà inaccettabile. Come è facile essere
ideologicamente puri quando non si rischia nulla, non si affrontano
carenze, crollo della coesione sociale, conflitto civile, vita e morte.
Come è facile invocare un accordo inaccettabile per qualsiasi altro
Stato membro della zona euro. Quanto è facile prendere decisioni
coraggiose quando non si ha la pelle in gioco, quando non si contano,
come faccio io, le ultime 24 pillole del farmaco che impedisce a vostra
madre di avere crisi epilettiche. 20 pillole. 14.
È una caratteristica peculiare della negatività patologica concentrarsi
solo su ciò che si perde invece che su ciò che si acquisita. E’ lo
stesso atteggiamento che dirige frazioni della popolazione di ogni
Paese, sempre per la loro perfetta utopia socialista e
contemporaneamente evadendo le tasse in ogni modo possibile. L’idea di
Tsipras “traditore” si basa pesantemente su un’errata interpretazione
cinica del referendum della scorsa settimana. “OXI”, i critici
vorrebbero far credere fosse “no” a qualsiasi accordo; l’autorizzazione a
una Grexit disordinata. Non era niente del genere. Nel discorso
seguente Tsipras ha detto ancora una volta che aveva bisogno di un forte
“OXI” come arma per negoziare un accordo migliore. Non l’avete capito?
Ora, si potrebbe pensare che non ha raggiunto l’accordo migliore, forse è
vero, ma suggerire che avesse autorizzato la Grexit è profondamente
falso, e riguardo al 38% che ha votato “NAI”? Tsipras non rappresenta
anche loro? Niente paura. L’accordo potrebbe rivelarsi impraticabile
comunque, non sarebbe approvato dal Parlamento greco. Syriza potrebbe
spaccarsi e la Grexit verrebbe imposta da coloro che la cercano da anni.
Poi si valuterà ciò che si è ottenuto.
12 pillole. 10. L’accordo raggiunto da Tsipras (per quel che ne sappiamo) dopo aver
negoziato per 17 ore è molto peggiore di quanto si potesse immaginare.
Ma è anche molto migliore di quanto si potesse sperare. Dipende
semplicemente dal fatto se ci si concentra su ciò che è stato perso o
ciò che è stato guadagnato. La perdita è un orribile pacchetto di
austerità. Un pacchetto che, chiunque dalla minima comprensione politica
sa, sarebbe arrivato comunque. L’unica differenza è che, attraverso un
governo conforme ai precedenti, non sarebbe stato accompagnato da alcuna
compensazione.
Ciò che è stato acquisito in cambio è molto più denaro
di quanto immaginato per finanziarsi adeguatamente a medio termine e
permettere al governo di attuare il programma, un significativo
pacchetto di stimolo, emissione di denaro EFSF finora negato (“grazie”
al governo Samaras), e un accordo per ristrutturare il debito con
trasferimento di obbligazioni di FMI e BCE all’ESM. Ciò è niente, i
disturbatori disturbano. L’analista di ERT Michael Gelantalis stima che
solo questa ultima parte comporterebbe tra 8 e 10 miliardi in meno di
rimborsi d’interesse in un anno. Sono un sacco di piatti di souvlaki.
Nelle ultime ore mi è stato detto che la Grecia “dovrebbe solo #Grexit
ADESSO”; che abbiamo “un ottimo clima e potrebbe facilmente essere
autosufficiente”; che”dovremmo adottare il Bitcoin e il crowdfunding per
aggirare il monetarismo”; che “gli Stati Uniti ci invierebbero le
medicine”.
Nessuno di costoro suggerisce che ciò avvenga nel proprio
Paese, si capisce. Solo in Grecia, in modo da poter vedere cosa succede.
La maggior parte di loro vive in Stati con governi centristi che
sposano l’austerità ma garantiscono continuo flusso di ultimi iPad nei
negozi. Tutti loro, senza eccezione, avrebbero potuto negoziare un
accordo assai migliore con un coltello alla gola; sarebbero stati più
coraggiosi. La mia domanda ai critici è: che battaglia combatti nel tuo
Paese, città, villaggio in questo momento? E con quale rischio? Non sei,
infatti, malvagio come gli ideologi dell’austerità dura che vogliono
sperimentare su un “Paese cavia”, sulla vita delle persone, e vedere
come finisce? 8 dosi. 5.
Visto come sorta di Fossa di Helm, questa sconfitta per i greci è
monumentale, irredimibile. E’ il momento del “tutto è perduto”. Visto
come battaglia di avvio di una guerra molto più grande, è estremamente
preziosa. Ha messo il nemico in primo piano indicandone punti di forza e
di debolezza. Ha fornito dati agli altri, Spagna, Portogallo e Italia
che si premureranno di essere meglio preparati. E’ stata combattuta
coraggiosamente ed elegantemente, perché la Grecia vivrà per combattere
un altro giorno. Abbiamo eletto un uomo buono, onesto e coraggioso che
ha lottato come un leone contro insondabilmente grandi interessi. Il
risultato non sarà quel martirio che speravate. Ma un giorno ci sarà.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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