domingo, 13 de septiembre de 2015

Venezuela: Condannato a 13 anni capo del golpismo radicale


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ALLEANZA: Leopoldo Lopez con l'ex narco-presidente colombiano Uribe
FATTI di SANGUE, NON OPINIONI

Tito Pulsinelli Sapete l'ultima? Un tribunale venezuelano ha condannato a 12 anni e 9 mesi di carcere il capo politico della frazione golpista irridudicile, per avere pubblicamente incitato alla guerriglia urbana a oltranza fino "all'uscita di scena del presidente Maduro". Naturalmente i fans nostrani e forestieri 

vedi: VENEZUELA: LA RIVOLTA dei QUARTIERI RESIDENZIALI   qui  
Foreign Policy: “Leopoldo López fabricado por los medios” QUI
 Su Lopez e la feccia mediatica italiana vedi QUI 
del rampollo rampante Leopoldo Lopez, hanno inondato l'etere con la giaculatoria di "ingiusta condanna per reati di opinione" (sic).

Lo scrivente ha ben presente quando l'ultra dalle nobili origini, rispondente al nome di Leopoldo Lopez, ripeteva concitatamente ai media la sua augusta  "opinione": termineremo solo con lo sfratto di Maduro dalla Presidenza di repubblica. Immaginate se qualcuno scatena dei tumulti o una guerriglia urbana e dichiara alla Rai che tutto terminerà quando Mattarella andrà a casa, con le buone o con le cattive. E lascia sul terreno 43 vittime innocenti, un migliaio di feriti, incendio di un asilo nido con molotov (con i bimbi dentro), assalto ad ambulanze, centri di salute, camion di trasporto alimentari, autobus urbani ecc.

I bassifondi politici  italiani e la feccia mediatica "dirittoumanista" a senso unico, non ha perso l'occasione per parafrasare e massificare il bollettino di Washington che fissa la linea: si tratta di una condanna per reati di opinione.Punto. In italiano, però, si direbbe che la condotta eversiva dell'oggi condannato è incitamento a sovvertire l'ordinamento dello Stato repubblicano. E l'organizzazione politica che la promuove durante più di due mesi, sarebbe catalogata e dissolta come organizzazione eversiva.

E' "delitto  di opinione" anche tendere un cavo di acciaio di traverso a un viale dove vari motociclisti rimangono decapitati ? Le perverse "opinioni" cui fanno allusione i fiancheggiatori di ogni delinquenza politica -in Siria. Ucraina o in Venezuela- sono state ribadite dal Lopez in ben 700 twitter, e rilanciate  nei telefonini e nei computer dei suoi più stretti compagni d'armi e misfatti. E in quelli degli squadristi e manovalanza esecutiva, casualmente tutti appartenenti a Voluntad Popular da lui comandata.

In ogni caso, nonostante il presenzialismo televisivo intensivo del Silvio Pellico dei Caraibi, di fronte a uno scenario diventato incandescente, con fatti di sangue a catena, in nessuna occasione ha mai condannato, criticato o cercato di frenare le violenze dei suoi squadristi. Il Lopez non ha mai preso le distanze da nulla, rivendicando pertanto anche le conseguenze nefaste delle sue "opinioni".

Semplicemente, l'elite e i suoi soci atlantisti, si sono sempre cullati con il miraggio di una rivoluzione bolivariana che non sopravviveva a Chàvez. Di suo, l'estremismo cieco e  becero del Lopez ha aggiunto un disprezzo viscerale del presidente-operaio Maduro e l'atavico odio contro il blocco sociale anti-oligarchico. Il disprezzo porta alla sottovalutazione dell'avversario e a calcoli politici sempre sbagliati.

Bloccare i quartieri residenziali delle maggiori città del Venezuela per impedire alla classe media e ai professionisti di svolgere le loro attività quotidiane, in una parodia di sciopero forzato, si è rivelata una povera strategia. Molto applaudita dai tifosi esteri, però fallimentare. Oggi, quelli che Lopez cercò di coinvolgere con maniere brutali a unirsi al suo estremismo senza sbocchi, rispondono con l'indifferenza al suo appello per rieditare una qualche "Maiddan" o almeno un surrogato.

Che dire dell'arrogante temerarietà del neo-condannato che prima della sentenza -in perfetto stile mafioso- ha cercato di spaventare la giudice dicendo che "la sua la paura di leggere il verdetto è più grande della mia nell'ascoltarlo". Opinione? Quelle si possono cambiare però i morti ammazzati non possono resuscitare. Per questa ragione il reo -che aveva già usufruito di un'amnistia firmata da Chàvez per il golpe del 2002- è stato condannato a 12 anni e 9 mesi.

 


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