La Russia ha dato una risposta fulminea al Gran Califfo Erdogan, schierando l'arma antiaerea degli S 400 a 30 chilometri della frontiera turco-siriana. In questo modo, si chiude il cielo della Siria alle ritorsioni e al fiancheggiamento attivo delle forze irregolari terroriste. Sia alla Turchia che alla NATO. E' arrivato di fronte alla costa di Lattachia l'incrociatore lancia-missili Moskva, di modo che i jet turchi dal grilletto troppo facile
dovranno rifllettere prima di provocare. E' stata sospesa ogni forma di collaborazione militare con Ankara e -nonostante alcune dichiarazioni distensive del primo ministro Davutoglu- la Russia ha deliberato diverse forme di boicottaggio all'intenso commercio bilaterale.
E' stato chiuso il rubinetto del turismo che riversava tre milioni di russi in Turchia, e sta elaborando la lista completa delle merci che non potranno oltrepassare la frontiera della federazione russa. Tra queste, non escluderanno neppure gli agro-alimentari.
Le dure dichiarazioni di Medvedev segnalano che -in una seconda fase- saranno rivisti vari accordi binazionali, tra cui il Turk Stream e il progetto della prima centrale nucleare in Turchia.
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