La caduta del prezzo del barile ha fatto precipitare in recessione
l'economia venezuelana. Caracas dipende per il 96% del suo afflusso di
valuta estera proprio sul petrolio.La Cina promette venti miliardi di
dollari di investimenti al Venezuela per contrastare la recessione. La
decisione, ha spiegato il presidente venezuelano Nicolas Maduro, è
arrivata dopo l'incontro con il presidente cinese, Xi Jinping. Questi ha sostenuto l'importanza di attivare meccanismi di
finanziamento bilaterali già esistenti tra Pechino e Caracas, tra cui il
fondo comune Cina-Venezuela, che ammonterebbe a oltre cinquanta
miliardi di dollari.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Hong Lei, dichiara che "la cooperazione
finanziaria con il Venezuela procede liscia", nonostante la
difficoltà del paese dovute al crollo del prezzo del greggio. La Cina ha firmato con il Venezuela una partnership
strategica, prestando 46 miliardi di dollari
negli ultimi otto anni, 24 dei quali già restituiti.
La Cina ha
promosso un più alto livello di collaborazione tra i due Paesi e una
maggiore cooperazione nei settori delle esplorazioni petrolifere, delle
infrastrutture e dell'innovazione tecnologica. Il presidente Xi Jinping si è impegnato a investire altri 250 miliardi di
dollari nei prossimi dieci anni e ha spiegato che nello stesso arco di
tempo prevede di aumentare fino a 500 miliardi di dollari gli scambi
bilaterali.
Nel frattempo, cè`chi continua a ululare nel buio che Caracas -se non oggi- ma certamente dopodomani farà bancarotta. Ignari come struzzi che Caracas ha messo mano allo sfruttamento degli giacimenti d'oro e coltan, con un regime giuridico di coperazione mista, in cui lo stato venezuelano ha la quota maggioritaria. I tifosi del default, inoltre, occultano che la Banca centrale del Venezuela è una delle poche che ancora conservano una piena sovranità, e immagazzina nella sua riserva l'intera produzione generata dal suo territorio.
Il Venezuela non ha la necessità di tornare a interpellare il FMI o la banca occidentale perchè dispone di alternative valide elaborate nel campo del multipolarismo e della complementarietà offerta dal BRICS. Questa è la ragione dell'ostlità permanente e dell'induzione sistematica alla sovversione finanziaria e al boycot commerciale promossi sotto le mentite spoglie dei "diritti umani".
Il Venezuela non ha la necessità di tornare a interpellare il FMI o la banca occidentale perchè dispone di alternative valide elaborate nel campo del multipolarismo e della complementarietà offerta dal BRICS. Questa è la ragione dell'ostlità permanente e dell'induzione sistematica alla sovversione finanziaria e al boycot commerciale promossi sotto le mentite spoglie dei "diritti umani".
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