Antonio de Martini Credo sia ormai di pubblico dominio il fatto che è in corso un tentativo – riuscito ma non completamente – di creare e alimentare contrapposizioni nel mondo mediterraneo facendo leva su qualsiasi differenza etnica, religiosa, culturale, territoriale o di censo che sia possibile attivare. Per Mondo Mediterraneo intendo il mondo che potremmo chiamare ” quello della storia antica”,
ossia la somma dei mari Mediterraneo, del mar nero e del mar rosso e dei paesi da questi bagnati. Si tratta , con la sua ricchezza e varietà di culture, del maggior giacimento di ricchezze, religioni, e etnie mai esistito, il cui solo fatto di perpetuarsi condiziona il globo.
Gli Agenti di influenza che operano in questo senso distruttivo sono numerosi, ma il metodo è certamente di matrice brita
nnica e tutto è iniziato, e si è incattivito, con l’arrivo della Cina sugli scenari commerciali mondiali.
Un flusso enorme di merci a prezzi di produzione irrisori si sono riversati sul mondo via Mediterraneo restituendo a questa via d’acqua il ruolo centrale che aveva avuto fino al XVI secolo.
UN PO DI STORIA ANTICA.
A partire da quel periodo definito delle “Grandi Scoperte” il mondo baltico assunse una importanza crescente e i porti Inglesi, Olandesi e Tedeschi ( lega anseatica, ricordate?) iniziarono la loro ascesa economica, politica, culturale e persino religiosa al punto da sentire il bisogno di crearsi un pensiero religioso autonomo rispetto alla “devianza latina”..
Residui culturali di questa rivalità sono rintracciabili anche nelle recenti polemiche contro i paesi PIGS della eurozona, nella contrapposizione Germania-Grecia in seno alla UE che a tratti ha avuto i toni di un regolamento di vecchi conti e nei tentativi di svuotamento delle politiche mediterranee attuate con l’appoggio di Sarlozy con la creazione della inutile Unione del Mediterraneo che – come l’ufficio dell’Olio d’Oliva di Madrid – serve più a frenare che a stimolare questo prodotto salvifico a favore dell’uso per alimentazione umana dei nocivi grassi animali (balene ecc) che sono il core business della poco controllata multinazionale anglolandese Unilever.
Il ritorno, dopo tre secoli, della Cina sulla scena mondiale dei commerci e del conseguente ritorno alle rotte mediterranee del commercio mondiale ha prodotto un terremoto coperto dalla rumorosità americana, ma grandi realtà economiche mondiali come Londra, Rotterdam, Amburgo, hanno iniziato a temere per la loro prosperità e per la loro stessa esistenza.
L’arrivo dell’altra entità “rumorosa” e inesperta, la Russia col suo piano di creazione di una Nuova Transiberiana di grande trasporti logistici a basso prezzo tra Cina e Europa e con il grande progetto dei pipeline ” southstream” hanno completato il quadro del pericolo di decadenza presentatosi agli occhi dei signori del mondo con l’arrivo del nuovo secolo.
Un solo esempio: esiste nel mondo petrolifero una società con base in Olanda – mi spiace non ricordarne il nome – unica proprietaria al mondo dei fusti contenitori di petrolio o oli minerali che circolano ovunque ed è invalso l’uso di affittarli a questa società piuttosto che comprarseli. La gestione logistica mondiale ne è certamente semplificata, ma provate a immaginare cosa accadrebbe a questa compagnia se il baricentro del mondo si spostasse.
Tutti i principali ostacoli alla navigazione mondiale sono sorti nell’ultimo decennio sulla rotta commerciale Cina-Europa.
Tutte le guerre e le crisi sono sorte nei paesi di produzione o di futuro transito dei gasdotti e del petrolio.
Mi spiace non disporre delle capacità grafiche necessarie per mostrare una carta geografica, ma confido nel livello di cultura geografica del lettore.
La maggior parte dei problemi sono sorti per l’improvvisa esaltazione di differenze culturali, regionali o religiose tollerate benissimo per secoli e vissute più come arricchimenti che come ostacoli.
Dal separatismo catalano a quello lumbard ; dalle differenze religiose balcaniche sopite dai tempi dell’assedio di Vienna; dalle “differenze” tra sciiti e sunniti ( finite con la battaglia di Kerbala nel 680 d.c.), impalpabili al punto di non essere mai citate in ormai anni di pubblicistica.
Nella impossibilità fisica di elencare tutto limiterò il campo alla indicazione dei creatori del metodo del divide et impera che sono gli inglesi e nella falsità dei pretesti addotti nella penisola araba e nella indicazione dei complici in quella zona.
Come è noto l’intelligence britannico nacque con sir Francis Walshingam ai tempi di Elisabetta I, liquidò Maria Stuart e il suo amante cattolico ( Davide Rizzio che alcuni ritengono un Agente del Papato) dalla Scozia e dal trono inglese; contribui a creare il fenomeno della pirateria sulle rotte commerciali atlantiche per emarginare la Spagna, deviò la scelta dei dirigenti della rivoluzione francese verso gli elementi meno capaci e creò sopratutto il concetto di equilibrio europeo mentre l’Europa si era sempre pensata come un unicum. Riuscendo a creare il concetto di equilibrio delle forze ( e in conseguenza della Inghilterra come ago della bilancia) venne introdotto il primo germe della rivalità Franco-tedesca che tanto ha influito nella storia d’Europa.
E DI GEOGRAFIA
Uno zibaldone delle attività e delle conoscenze dell’intelligence raccolto agli inizi ( la tentazione di perpetuarsi…..) fu raccolto in un milione e mezzo di parole da Richard Hakluyt che dedicò il suo lavoro al genero di Walshingam.
Il titolo è indicativo degli interessi reali di un servizio segreto: ” The principals Navigations, Voyages, Trafiques and discoveries of the English Nation”.
Hakluyt, che era un Agente segreto, venne ricompensato per i suoi servigi con benefici ecclesiastici e terminò la sua vita come rettore di una parrochia nel Suffolk.a riprova che la corona inglese ha sempre subordinato gli interessi della chiesa a quelli dello stato.
Il lavoro fu riordinato dal reverendo Parson Samuel Purkas ( cappellano dell’Arcivescovo di Canterbury) che porto l’opera a livelli letterari giungendo a quattro milioni di parole. Nel 1928 venne edito a New York in una versione abbreviata dal titolo ” Richard Hakluyt and the english voyages” ( G. B. Parks)
Nei quasi quattro secoli di vita ininterrotta ed efficace, l’intelligence britannica è stata il guardiano silenzioso delle fortune inglesi ed ha guidato la geopolitica di questa piccola isola creando una propria classe dirigente che si autocoopta, specializzandosi nel mai apparire, attribuire a terzi le proprie malefatte e sempre giungendo al nocciolo delle situazioni.
L’alleanza con l’America ( e gli altri paesi anglofoni) istituzionalizzata da Churchill nel dopoguerra, ha dotato l’intelligence inglese di mezzi molto maggiori e del capro espiatorio ideale dotato di quel tanto di narcisismo infantile che accetta anche ruoli di protagonista negativo tanto utili a chi preferisce la discrezione alle effimere luci della notorietà che crea nemici.
Non a caso Stalin e l’URSS considerarono ” Nemico principale” l’intelligence britannico fino agli anni ottanta e – quando decisero di arrendersi – inviarono Gorbatchev dalla Tatcher a Londra, non a Washington dall’ “attore di film di serie B”..
LA DISINFORMAZIONE COME ARMA PRINCIPALE
La base di tutte le questioni è l’affermazione che tutto il mondo arabo attribuisce importanza primaria alla religione. E’ verissimo, ma è un fatto personale e non politico.
La disinformazione consiste nell’aver divulgato questa “constatazione” sostenendo che la religione condiziona l’accesso al potere e le differenze religiose sono quindi fondamentali e base realistica di divisioni. In realtà, nel mondo arabo si stanno distruggendo in nuce i tentativi di unificazione nazionale che sono in corso da un secolo e che l’impero britannico sta soffocando da cento anni con inimmaginabile brutalità e che poiché negli ultimi lustri quel che succede lo si viene a sapere in tutto il mondo, il compito del cattivo è toccato agli USA.
STORIA MODERNA
A) Cominciando dalla Somalia, Sayid Muhammed ben Abdallah Hasan che condusse 20 anni di resistenza contro gli inglesi nel Somaliland e da questi chiamato il Mad Mullah, non era pazzo e non era nemmeno mullah ( equivale all’odierno Imam). Bene , il grido di Sayid Muhammed è stato ” Somali destatevi dal sonno” , non mussulmani. Il titolo di mullah è disinformazione : come se dessero a me del Monsignore. servirebbe solo a tingere di religioso quel che religioso non è.
B) Il partito Baath: fu creato da un cristiano ( ortodosso) di Siria : Michel Aflak. nulla dunque a che fare con la religione, anzi il laicismo dei baathisti è una sorta di dogma in tutto il mondo arabo. Esso ha istanze di tipo risorgimentale e negli auspici del fondatore doveva basarsi su un sistema di libertà di tipo occidentale. Aflak su costretto per le sue idee liberali a lasciare la Siria e rifugiarsi in Irak dove era al potere un altro governo baathista che di li a poco doveva anch’esso scivolare verso il potere personale. Aflak restò in disparte fino alla morte rifiutandosi di avvallare queste deviazioni autoritarie.
Ciononostante, giunti gli USA a Bagdad ci fu una iniziativa angloamericana di distruggere la sua tomba e disperderne il cadavere. Persino gli arabi antibaathisti che avevano seguito gli americani in guerra si opposero a questa profanazione e il tentativo fallì.
Per evitare di pensare che si sia trattato di un gesto isolato di follia, e se non bastasse la replica fatta col cadavere di Ben Laden, va ricordato che analogo trattamento fu riservato al Mahdi del Sudan. Il Mahdi ( vero nome Muhammad Ahmad) era morto di tifo tempo prima della battaglia di Omdurmann ( battesimo del fuoco di Churchill).
Quando gli inglesi ripresero il controllo della situazione, facero disseppellire il cadavere e lo bruciarono nella caldaia di una delle navi fluviali, distaccandone la testa che trasportarono in una tanaca di benzina. Churchill stesso defini “barbaro” questo modo di procedere.
Anche in questo caso il tema lanciato era l’indipendenza dalla Gran Bretagna in Sudan e dai franco inglesi in Siria e in Irak. Saranno state dittature, ma certo erano laiche e non confessionali.
C) la rivoluzione di Mossadeq in Iran ( 1953) nacque a seguito della nazionalizzazione dei giacimenti petroliferi in Iran e la religione fu un fattore introdotto dagli inglesi che a lungo hanno finanziato e sostenuto il “partito dei mullah” da sempre inviso al potere politico. Un esponente americano definì il partito dei mullah come ” a british hobby“. non aveva capito che si trattava di un investimento a lungo termine.
D) La rivoluzione degli “ufficiali liberi” in Egitto ( 1952) fu fatta in nome dell’indipendenza dalla tutela inglese. Come risposta gli inglesi cercarono di potenziare la confraternita del “Fratelli Mussulmani” ormai nota a tutti ed è ai Fratelli Mussulmani che si è appoggiata la rivolta della cosiddetta primavera araba. Oggi sappiamo che non era primavera e non era araba.
E) Anche la rivoluzione di Gheddafi in Libia (1969) (inizialmente vista con simpatia dagli USA) è sempre stata una reazione alla bigotteria della confraternita dei Senussi e aveva come scopo il liberarsi della tutela inglese che ora si cerca di ripristinare restaurando persino la Monarchia senussita
F) Yemen: quando elementi nasseriani nel 1962 rovesciarono l’Iam ( Yahia?) che governava appoggiandosi all’ennesima confraternita e instaurarono la Repubblica, intervenne l’Arabia Saudita a difendere l’ancien regime, fino a giungere a una spartizione del paese ( come sta per succedere nuovamente in questi giorni). Si divisero per ragioni religiose e si riunirono per ragioni nazionali.
G) GLI ARABI CRISTIANI: in tutti i documenti britannici dello scorso secolo sulla questione araba, i cristiani sono nominati solo di incidentalmente. Nella gestione della questione ebraica, addirittura, non se ne parla affatto benchè agli inizi del secolo fossero più numerosi degli ebrei in Palestina. Negando financo l’esistenza dei cristiani arabi si nega l’esistenza della nazionalità araba che preesiste all’islam.
E questo è un pactum sceleris che unisce ebrei, inglesi e l’islam più clericale nel senso deteriore del termine che periodicamente , sia pure per ragioni differenti, cercano di eliminare i cristiani dopo aver cercato di metterli contro l’Islam.
Paradossalmente l’unica città in cui gli ebrei erano maggioranza relativa nel 1919 era Bagdad dove erano il 39% del totale abitanti.
Come si vede, la differenziazione religiosa non è mai stata un problema per gli arabi, ma è stata introdotta dagli inglesi e perpetuata dagli USA ai soli fini di introdurre i germi di una guerra incivile in tutta la penisola. Nel prossimo post elencheremo anche i motivi di infondatezza della distinzione tra sunniti e sciiti e i casi in cui la religione è stata subordinata alla politica mediorientale e il fil rouge di una periodica rivalità ( di cui siamo spesso inconsapevoli) tra Italia e UK su alcuni mercati come la Libia, L’Irak e il Libano.
Fonte: CorrieredellaCollera qui
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