Aumentano il "rischio paese" dopo ogni pagamento del Venezuela - I contrattempi dei "piloti invisibili" del default
Coriolanis Il ministro degli Esteri della Cina ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per rafforzare la coperazione finanziaria con il Venezuela. M.A.Perez Abad, ministro dell'economia del governo di Caracas, ha detto che sono state raggiunte migliori condizioni reciproche che potenziano la collaborazione finanziaria. Perez Abad ha specificato che l'accordo con Pechino è all'altezza delle "..nuove condizioni e questo apporta un ossigeno molto importante per
avanzare". Tra i due Paesi esistono legami saldi sorti nell'epoca Chàvez. Sono diversificati, raggiungono il livello di "patner strategici", superano l'ambito strettamente commerciale. I due satelliti che il Venezuela ha in orbita sono il frutto della collaborazione scientifica e scambio tecnologico con la Cina. Il nuovo accordo si iscrive nel quadro dell'impulso al cosiddetto "Arco Minero" e dei lavori nelle miniere d'oro.
Il presidente Maduro, a più riprese, ha ricordato che negli ultimi venti mesi, il suo paese ha destinato 35 miliardi di dollari al pagamento del debito estero. Stranamente, però, dopo ogni pagamento effettuato il "rischio paese" è stato inspiegabilmente peggiorato. Perchè? Di fronte all'aumento del prezzo del petrrolio, che costituisce una significativa inversione di tendenza, è stata stretta ulteriormente la morsa di quel che altrove si definirebbe con più chiarezza embargo.
Siamo in presenza di uno strapotere guidato non da una logica economica, bensì da una finalità squisitamente politica, geopolitica e paramilitare. Sembra che non desiderano affatto che il debitore paghi con regolarità. Il vero business è manovrare come "piloti invisibili" per ottenere il default e andare all'arrembaggio.
Questo è impossibile perchè il Venezuela ha altre fonti per approvigionarsi fuinanziariamente, meno esose del FMI e della banca occidentale. Una di esse è la Cina. I risparmiatori occidentali, penalizzati dal tasso vicino allo 0% riservato ai buoni e titoli USA-UE, si sono lanciati sugli eurobuoni decennali della Russia che danno il 4,75 %.
Nonostanze la recrudescenza di pratiche eterodosse come la criminalizzazione geopolitica, il parossismo manicheo e l'imposizione di boicottaggi -che poco hanno a che vedere con la sbandierata libertà economica e i mercati aperti- ora i risparmiatori e gli Stati si avvedono che esistono alternative vantaggiose al FMI, al dollaro, BCE e all'ideologia di Wallstreet.
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