miércoles, 15 de junio de 2016

Venezuela resiste al blocco finanziario

Venezuela paga debito e gli aumentano il "rischio paese" - E' un estorsione del 25% in più...
Coriolanis L'analista Luis Enrique Gavazut ha rivelato che l'insieme dell'informazione di natura economica, e il quadro delle misure adottate alla chetichella dagli organismi finanziari occidentali, mostrano l'esistenza di un deliberato attacco finanziario contro il Venezuela. Sottaciuto però non casuale. Ufficioso. non sbandierato, tantomeno ridotto
a stanco slogan politico. Però più insidioso, vista la  persistenza e l'anonimato dei suoi promotori, 

Com'è possibile che il Venezuela venga immediatamente castigato appena effettua un pagamento del debito? Non si comprende la logica di Standard&Poors, Moody's, Fitch Ratings quando "aumentano il rischio paese" e castigano il Venezuela mentre sta diminuendo il suo debito. Però finanziano l'Ucraina lacerata da una guerra civile...Più che a una logica economica, si allineano all'orientamento geopolitico occidentale, che persegue la neutralizzazione delle nazioni con un proprio modello economico.

Qualificare il Venezuela come economia più "pericolosa" di quella di Haiti, dell'Africa (ohibò!)  e della Grecia -che è andata in default conclamato- è solo un atto di radicalismo politico. Come tale, non sopravviverebbe all'esterno degli addomesticati studi televisivi. 

Ottengono, però, che per il "rischio" quantificato unilateralmente da Standard&Poors, Moody's, Fitch Ratings, Caracas dovrà sborsare il 25% in più per l'emissione dei suoi Buoni del tesoro. Poco importa che non sia mai stato moroso e che i risparmiatori abbiano sempre incassato gli interessi deo buoni del petrolio.

Nel corso del 2015 questi stessi organismi parlavano apertamente di imminente default, Sicuri che il paese sudamericano non usciva illeso dalla triplice morsa: 
+ crollo del prezzo del petrolio, 
+ oneroso pagamento del servizio del debito estero accumulato
+ decomposizione interna per gli effetti di penuria indotta dall'embargo applicato dalle multinazionali, soprattutto agro-alimentari e farmaceutiche.

 La "profezia" non si è avverata, Caracas è più coriacea di come erroneamente pensassero  o la realtà è dissimile e smentisce le loro aspettative, perdon "analisi". Infatti non è tornata a capo chino davanti al FMI: ha fatto ricorso al comune Fondo sovrano bi-nazionale con la Cina. All'oligarchia finanziaria globalista non è rimasto che mettersi a nudo: agire apertamente come un geopartito e imporre al Venezuela un "rischio paese" che -in soldoni- si quantifica con un'ulteriore ed esosa appropriazione indebita di  +25%.




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