viernes, 30 de septiembre de 2016

ONU: Consiglio dei Diritti Umani respinge mozione del Paraguay contro il Venezuela

Una sesión del Consejo de Derechos Humanos de la Organización de las Naciones Unidas (ONU) en Ginebra (Suiza).
Paraguay+USA battuti con 88 voti contro 21 - Venezuela rispetta i diritti umani

Ginevra, Il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU ha respinto con 88 voti contro 21 una petizione di condanna contro il Venezuela. L'iniziativa estemporanea del Paraguay, a nome di una ventina di Paesi -capeggiati dagli USA- è stata bocciata. Al momento del voto ha raccolto meno consensi di quelli che figuravano nella lista del richiedente Paraguay. Questo capitombolo diplomatico
, si inquadra all'interno del pressing affannoso che i governi neoliberisti sudamericani stanno praticando in varie sedi, con grande copertura mediatica.

Settimana scorsa, i ministri degli esteri del Brasile, Argentina, Cile e Paraguay si sono spinti a dare un ultimatum al governo di Caracas: il referendum revocatorio deve farsi prima del 10 gennaio del 2017! Perchè? Altrimenti la presidenza del Venezuela passerebbe -secondo quanto stabilisce la Costituzione vigente- all'attuale vicepresidente Aristobulo Isturiz! E questo non raccoglie il gradimento di Washington e neppure delle oligarchie sub-continentali, che agiscono come un vero e proprio "partito imperiale".

Insomma, questo quartetto che è l'anima del nuovo Plan Condor, emana editti e si erige anche a interprete unico della Costituzione del Venezuela. La cosa buffa è che il referendum revocatorio non esiste in Brasile, nè in Argentina, men che meno in Cile dove continuano ancora con la Costituzione scritta dal dittatore Pinochet. Meglio tacere del Paraguay, dove gli attuali governanti sono gli eredi del golpe contro il presidente (ed ex vescovo) Fernando Lugo.

Che vogliano ingraziarsi gli USA è comprensibile, infatti non arrossiscono quando si atteggiano a verginelle "democratiche". Ma pretendere di imporre qualcosa che nei loro Paesi non esiste? L'impudenza di trasformarsi anche in giudici costituzionali per le questioni interne del Venezuela, è intollerabile

Il quartetto neo-pinochetista, frutto di golpes mediatici o parlamentari, pretende manipolare un dato che è incontrovertibile. La Costituzione del Venezuela è stata approvata con voto diretto dei cittadini. E' l'unica che -rispettando certe condizioni- consente la revoca di ogni carica di elezione popolare, alla metà della durata del mandato. Su questo, il mandante e il quartetto del Plan Condor, non hanno titoli nè blasone morale per nessuna plateale interferenza. Infatti, sbattono contro il muro della legalità internazionale.





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