jueves, 11 de mayo de 2017

Venezuela: Settori nazionali e internazionali vogliono la guerra civile (Tweet e video)


Il ritorn0 dei Morti viventi

Attilio Folliero (qui) La situazione in Venezuela è tesa, molto tesa e basterebbe una scintilla, per esempio l’omicidio di un importante leader politico, per accendere una guerra civile. E’ precisamente quello che stanno cercando alcuni settori della destra nazionale e internazionale, come dimostra quanto accaduto il 3 maggio.
Questi i fatti. Il 3 maggio, alle 17:21, ora di Caracas un famoso giornalista, in Twitter annuncia la morte di Leopoldo Lopez, una
notizia falsa che avrebbe potuto condurre il paese ad una guerra civile.

Il giornalista in questione è Leopoldo Castillo, già legato agli ambienti della CIA, ex Ambasciatore per il Venezuela nel Salvador negli anni ottanta e soprannominato “Mata cura”, che in italiano suona “Ammazza sacerdoti” per essere implicato negli omicidi di vari sacerdoti occorsi durante la guerra civile in Salvador, appunto negli anni ottanta. Ricordo che tra i sacerdoti assassinati in quel periodo in Salvador c’è anche Monsignor Arnulfo Romero. Del coinvolgimento di Leopoldo Castillo nella CIA e negli omicidi dei sacerdoti in Salvador ne ha parlato anche Reuters, in un articolo a firma di Dan Williams del 31 gennaio 2004 (1).

Il giornalista in questione lancia un Tweet in cui annuncia la morte di Leopoldo Lopez, noto leder dell’opposizione venezuelana. Leopoldo Lopez è attualmente in carcere in quanto condannato per essere il responsabile di 43 morti, di un migliaio di feriti e di ingentissimi danni materiali occorsi in Venezuela in conseguenza della sua chiamata a liberarsi del governo di Maduro con ogni mezzo, inclusa la violenza (Operazione del 2014, denominata in spagnolo “La salida“, ovvero “L’uscita” in italiano). 

Tra l’altro il politico, oltre ai dodici anni di carcere per i reati di cui sopra, in precedenza era stato inibito a svolgere attività politica; in sostanza non può candidarsi a nessuna carica pubblica e tanto meno a quella di Presidente della Repubblica a causa di una condanna per reati consumati quando era sindaco di Chacao.



Il Tweet di Leopoldo Castillo


Nel Tweet diffuso da Leopoldo Castillo si parla di un trasferimento, senza segni vitali, del noto politico di opposizione dal Carcere Militare in cui è rinchiuso all’Ospedale Militare. Nel tweet Castillo aggiunge anche la presunta causa della morte, ossia l’intossicazione. In definitiva Castillo diffonde la notizia che il politico sia morto per avvelenato, cercando di far credere che la fonte è il governo, che chiama “regime”.

Ovviamente questo suo Tweet viene immediatamente ripreso e diffuso da decine di migliaia di persone. L’opposizione immediatamente entra in subbuglio.


Il Tweet di Marco Rubio

Subito dopo, quando non sono passate neppure due ore, il senatore conservatore statunitense Marco Rubio sempre attraverso Twitter rilancia la notizia in inglese, nella quale parla di un Leopoldo Lopez trasportato all’ospedale militare in condizioni gravissime (very serious condition). Ovviamente il Tweet del senatore statunitense in inglese ha ancora più rilievo a livello internazionale e quindi tutti gli organi di informazione del mondo ricalcano con enfasi la notizia riguardante il leader di opposizione venezuelano.
Del senatore conservatore Marco Rubio è nota la sua avversione per il Venezuela e per Cuba. Su chi sia Marco Rubio e le sue origini rimando ad un articolo del Washington Post.


Anche l’ex presidente della Colombia Andrés Pastrana rilancia la notizia in Twitter, chiedendo a gran voce a Nicolas Maduro di dare prova dell’esistenza in vita di Leopoldo Lopez.
L’ex presidente colombiano è da tempo impegnato a screditare e buttare fango addosso a Maduro. Basta leggere cosa scriveva in un suo Tweet, la sera prima, in relazione all’Assemblea Costituente lanciata da Maduro. Pastrana non ha nessun rispetto per la sovranità del Venezuela.

Ovviamente non potevano mancare i Tweet di Lilian Tintori, moglie di Leopoldo Lopez e del segretario della OEA, l’Organizzazione degli Stati Americani, che Hugo Chávez definì il Ministero delle Colonie degli Stati Uniti.
La Tintori, appreso della presunta morte del marito, si precipita all’ospedale militare e poi al carcere militare, dove pretende entrare a visitare il marito incarcerato. Ovviamente dei suoi spostamenti e di tutte le sue azioni informa costantemente in Twitter.



Luis Almagro, dall’alto del suo carico di Segretario Generale della OEA esige visitare al detenuto Leopoldo Lopez e rilancia la sua richiesta sia in spagnolo che in inglese.




Tweet di Luis Almagro in inglese

Tweet di Luis Almagro in spagnolo

Qual è il fine di lanciare una notizia totalmente infondata? E’ indubbio che l’unico fine di lanciare una notizia del genere è incendiare il paese, portare il paese alla guerra civile. Nelle ore successive al lancio della falsa notizia della morte di Leopoldo Lopez, l’opposizione entra in subbuglio, le reti sociali sono prese d’assalto dai sostenitori di Leopoldo Lopez, decisi ad incendiare il paese e vendicare la morte di uno dei principali leader dell’opposizione.

Ci sono settori della destra più reazionaria, sia a livello nazionale, che internazionale che vorrebbero portare il Venezuela alla guerra civile; questi settori non riuscendo a conquistare il potere né con le elezioni, né con un colpo di stato puntano decisamente alla guerra civile.

Per la cronaca, la notizia della morte di Leopoldo Lopez è stata prontamente smentita da un video diffuso dalla TV di stato, la stessa sera del 3 di maggio. In questo video lo stesso Leopoldo Lopez assicurava di essere vivo e le immagini non lasciavano alcun dubbio che fosse vivo e in ottima forma fisica.

Nel video, Leopoldo Lopez dice: “Oggi è il 3 di maggio. Sono le nove di sera. E’ un messaggio per Lilian. Non capisco il motivo per cui mi si chiede di dare testimonianza della mia esistenza in vita. Mando un messaggio alla mia famiglia, ai miei figli e dico che sto bene

Di seguito il video col messaggio di Leopoldo Lopez, ovviamente in spagnolo.
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