«Se le avessero chieste a me, quelle immagini da studio le avrei fatte molto meglio», cioè con le ombre “giuste”, simulando bene l’effetto del sole. Parola di Oliviero Toscani. Il film del presunto allunaggio? La madre di tutte le fake news: «Un falso al 200%».
A dirlo è un altro principe della fotografia mondiale, Peter Lindbergh,
il numero uno nel campo della moda,
“inventore”delle top-model degli anni ‘90, da Cindy Crawford a Naomi Campbell. La domanda: da dove arrivano quelle luci (artificiali) che rischiarano gli astronauti? Proiettori, spot da cinema, pannelli riflettenti: attrezzature di cui l’equipaggio di Apollo 11 non disponeva.
L’esame dei fotografi è la prova regina del test condotto da Massimo Mazzucco, autore del documentario “American Moon”. (qui)“inventore”delle top-model degli anni ‘90, da Cindy Crawford a Naomi Campbell. La domanda: da dove arrivano quelle luci (artificiali) che rischiarano gli astronauti? Proiettori, spot da cinema, pannelli riflettenti: attrezzature di cui l’equipaggio di Apollo 11 non disponeva.
Oltre tre ore di film, che inchiodano lo spettatore di fronte a una verità incontrovertibile: a prescindere dal fatto che ci siamo stati o meno, sulla Luna, le immagini dell’allunaggio – trasmesse dalla Nasa in mondovisione nel 1961 – sono un falso, palese e grossolano.
I sospetti crescono ulteriormente, scoprendo che l’ente aerospaziale ha
dichiarato di aver “smarrito” i film originali di un evento che, se
fosse reale, sarebbe una pietra miliare nella storia
dell’umanità. Per non parlare degli astronauti: anziché essere
celebrati a vita come eroi, hanno trascorso il resto dei loro giorni a
nascondersi ...
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