Il Venezuela impantanato e in mezzo alla crisi, per lo meno sta
indicando la via. La scorsa settimana ha cominciato a circolare il
“bolivar sovrano” – ancorato a una nuova cripto-valuta, il petro, che vale 3.600 bolivar sovrani.
La nuova cripto-valuta
sta già ponendo una domanda affascinante: “Il PETRO costituisce una
vendita anticipata di petrolio o un debito estero supportato dal
petrolio?” Dopotutto, i membri del BRICS stanno comprando una grossa
fetta dei 100 milioni di petro – sicuri di poter
contare su una riserva di fiammelle notevole , il blocco di Ayacucho dell’Orinoco Oil Belt.
L’economista
venezuelano Tony Boza lo ha detto chiaro quando ha parlato
dell’ancoraggio tra il petrolio e i prezzi internazionali del petrolio: “Noi non vogliamo che il valore della nostra valuta sia stabilito da un sito web, sarà il mercato del petrolio a determinarlo”.
https://comedonchisciotte.org/la-difesa-armata-del-dollaro/
: la difesa armata del US dollar.
Non
c’è da meravigliarsi che Russia, Cina, Turchia, Iran – quasi tutti i
principali attori regionali coinvolti nell’integrazione Eurasia – stiano
acquistando oro con l’obiettivo di uscire progressivamente
dall’egemonia del dollaro USA. Per usare le stesse parole coniate da JP
Morgan oltre un secolo fa, “L’oro è denaro. Tutto il resto è credito. “
Tuttavia,
tutta questa guerra valutaria non riguarda l’oro: riguarda il dollaro
USA. Anche se il dollaro americano ora è come un imperscrutabile essere
che viene dallo spazio, appeso ad una poderosa leva finanziaria: una
galassia di subdoli derivati – lo schema di stampa del QE – e nessuno
riconosce la vera importanza dell’oro.
E questo che sta per
cambiare: Russia e Cina stanno investendo fortemente in oro. La Russia
ha scaricato in blocco tutti i suoi buoni del tesoro USA. E quanto i
BRICS avevano discusso nei primi anni del 2000, ora comincia a muoversi;
la preparazione di un sistema di pagamento alternativo allo
SWIFT-asservito-al-dollaro USA.
Sembra che la Germania si stia avvicinando a questa idea.
Se dovesse accadere, forse potrebbe aprirsi una strada per ridefinire
geopoliticamente l’Europa, ridefinendo la sua indipendenza militare e
strategica.
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