martes, 2 de octubre de 2018

ITALIA: RENZI SI AGGRAPPA ALLO SPAURACCHIO VENEZUELANO


     
No alla "venezuelanizzazione" scandisce Renzi aI suoi prodi. Che vorrá dire questo infelice cantastorie neolib? Ma é davvero convinto che la tormenta che attraversa la nazione sudamericana sia causata solo da ideologismi novecenteschi? Suvvia..per Lui é normale che riceva come castigo tribulazioni e penuria. Insomma, sarebbe una classica "crisi economica" provocata da irresponsabili e improvvisati demagoghi dei mondi terzi. Altro che blocco commerciale o sequestro di fondi ad opera delle banche USA+UE! Eppure, sia Trump che il club di Bruxelles, l'hanno urlato a pieni polmoni ai quattro monopoli mediatici planetari. Numerose volte.  Da quando l'economia si corregge con l'ossessiva minaccia  di calare la carta dell'invasione militare? C'é qualche relazione -o no- tra
 la "venezualizzazione" e il "cambio forzato di regime" invocato da Trump persino nell'assemblea generale dell'ONU?  E poi, é lecito mischiare l'economia  con antidoti militari e illegali boicottaggi estesi anche ai "cari alleati"?

Tutte scuse, dice il twuitteristico scrivano fiorentino, questa é la fattura fatale e inevitabile che presenta il "populismo" a chi infrange i quattro sacri "macroindicatori economici" della Chiesa dei Santi Liberisti degli Ultimi Giorni. 

A noi, peró, piace credere nell'indole essenzialmente buona degli esseri umani, e di mister Renzi in particolare. Forse nella sua disfida alla "venezualanizzazione" intende dire che si batterá come un ardito per manter lontano ogni minaccia di "regime change" dalla nostra penisola. Egli voleva significare che sará sempre un avversario leale che sventerá ogni progetto tumultuoso proveniente d'oltr'Alpe. No, non cederá alle lusinghe di chi vuole passare in fretta dallo spread alla destabilizzazione economica palese dell'Italia. O alle congiure di palazzo in stile napoletano.

In ogni caso, é inevitabile segnalare che tra i piú famosi dei leaders delle frange d'opposizione, tanto cari al PDcard, spiccano quelli che bussarono a tutte le porte dei conventi globalisti, per richiedere ufficialmente il varo di sanzioni economiche contro il Venezuela. C'é da augurarsi che il pacchetto anti-"venezuelanizzazizione" echeggiato a Roma, non includa l'orrore di vedere i piú genuini esponenti dell'integralismo neoliberista italiano, andare a Bruxelles a invocare sanzioni  per castigare il "populismo-razzismo-fascismo" di un governo voluto dalla maggioranza degli elettori. 

Perché invocare rappresaglie multidimensionali contro il proprio Paese é cosa turpe e vile, almeno cosí pensa in Venezuela il 76% della gente che ha fatto il vuoto attorno all'apposizione. Che tuttavia, peró, raccoglie i favori e le generositá del Dipartimento di Stato e delle fondazioni UE, che non fanno nemmeno una tiratina di orecchie per l'attentato fallito contro il presidente del Venezuela.


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