viernes, 30 de agosto de 2019

America latina: CICLO "IRREVERSIBILE" della DESTRA NEO-PINOCHETISTA? NO, dice Attilio Boron


Venezuela: pour le maîtriser il faut bien plus qu'un magnat-président
"Sinistra che condanna Maduro e' politicamente castrata per fare cambiamenti urgenti" dice Atilio Borón, dell'Universita' di Harvad e Buenos Aires
  
Sull'America latina si era imposto un altro dei clichet con cui solitamente viene distorta la sua storia, e il suo presente. Il tam-tam aveva proclamato che la destra politica -e il potere egemonico delle elite- aveva eliminato, uno a uno, ogni traccia dei “regimi” post-liberisti che si erano affermati dagli anni '90. Abolita, quindi, ogni impronta delle contromisure elaborate per il
contenimento delle penalita' draconiane implicite ai dogmi fondomonetaristi. Con la eccezione del Venezuela, ma in quel caso -il tamtam mediatico- ha posizionato lo scenario pret-a-porter dell'immancabile dittatura populista o dell'orco Maduro. Un clichet scaccia l'altro.
 
Nel corso dell'ultimo anno, pero', il Messico si e' scrollato di dosso un neoliberismo longevo, secondo solo a quello imposto dal dittatore Pinochet in Cile negli anni '70. Il battesimo a “ferro e fuoco” del lungo ciclo di privatizzazione dell'economia e dell'esclusione sociale, ha sempre entusiasmato il sistema bancario “occidentale”, che molto deve alle arti dittatoriali di un “gorilla“.

A smentire i propagandisti dell'inellutabilita' presunta di un ciclo irreversibile, e' sopraggiunta anche l'Argentina dove i risultati delle “primarie” simultanee dei candidati presidenziali alle elezioni di ottobre, ha sancito che la realta' delle piazze rigurgitanti di disoccupati e' opposta a quella dei teleschermi e ammennicoli del monopolio mediatico. Mauricio Macri e' stato battuto con un vantaggio abissale dalla formula Fernadez-Kirchner, nonostante la concessione del prestito-record a Macri, il piu' grande concesso dal FMI a un governo.


 
Sugli arcani apparenti di questo pendolo, in cui la destra liberista procaccia prestiti che non vengono nemmeno immessi nell'economia nazionale, ma li privatizza con una sorta di “ridistribuzione” ai clan finanziari interni, vediamo il punto di vista dell'accedemico argentino Attilio Boron, professore di scienze politiche ad Harvad e Buenos Aires. In una intervista a un media cileno, ha affrontato queso tema, come pure la situazione del Venezuela e dei movimenti antiliberisti latinoamericani.

Attilio Boron indica con schiettezza quel che affligge il suo paese, vittima di un governo: “..disastroso, con un gigantesco debito estero, depressione economica, disoccupazione in aumento, piccole e medie imprese che chiudono quotidianamente, pensioni falcidiate, inflazione due volte piu' grande di quella dei governi dei C.Kirchner (ndr penultima presidente)”. Donald Trump appoggia con fervore il fallimentare regime che Macri ha imposto all'Argentina. Ha ordinato al Fondo Monetario Internazionale di versare il piu' grande esborso della sua storia a un solo paese, cosa senza precedenti. 

Una vera follia, e questo dimostra che non si tratta di un organismo internazionale indipendente. Zbigniew Brzezinski, in effetti, uno dei grandi strateghi nord-americani, l'aveva anticipato, “..quando disse che il FMI e' un semplice dipartimento del governo USA. Trump ha ordinato di “aiutare Macri” e gli hanno elargito qualcosa come 57 miliardi di dollari” afferma Boron che aggiunge “tu credi che con questo abbiano fatto molti lavori publici? E' un saccheggio in grande scala...”

Privatizzazione dei guadagni, socializzazione dei debiti che ricadranno sulle spalle del prosssimo governo “populista” e dei cittadini argentini, presenti e futuri. 



Pero' come spiega i passi indietro dei governi progressisti e l'arrembaggio della destra?

 “In realta' questi governi sono durati a lungo e poi c'e' il normale logoramento fisiologicp.. Poi il clima economico internazionale e' stato molto sfavorevole. In questo modo, diventa difficile governare con un progetto teso a conferire maggior equita', a ridistribuire... Guardate le preoccupazioni attuali del Cile riguardo al crollo dei prezzi del rame. Immaginate i paesi con debolezze rispetto alle proprie esportazioni: il Venezuela con il petrolio, la Bolivia con il lithium, Brasile e Argentina con la soya che perde slancio..sono governi che hanno commesso degli errori, come i norvegesi, gli svedesi, gli svizzeri e i finlandesi, tutti hanno commessi errori.. A cosa somiglierebbe Cuba oggi se non avesse patito 60 anni di blocco?”.

Lo scetticismo dell'intervistatore cileno aumenta, quando fa riferimento alla situazione critica attraversata dal Venezuela, e Boron usa questa metafora: “E' difficile governare in questa condizioni. E' come se hai un negozietto qui, nella Plaza Italia di Santiago,ti metto cinque malandrini che non lasciano passare nessun cliente, che fuori rubano le vostre macchine, che ti minacciano con “congelare” la tua carta di credito o chiudere il tuo conto.. Avresti sicuramente sempre piu' problemi per far sopravvivere la tua attivita'.. 

 L'Assemblée générale des conseils communaux et des communes est la plus haute instance de décision selon la loi vénézuélienne

Nonostante tutto, non direi che comincia un ciclo di destra in America latina. Non vi e' alcuna prova di questo. Nel corso degli utimi due anni, Macri ha fatto diminuire il PIL. Il Brasile e' in piena ed accelerata disindustrializzazione, in mezzo ad un'esplosione di autoritarismo e oppressione. Nelle favelas la vita e' diventata un inferno..Bolsonaro fa cose orribili: aggressione aperta contro tutto quel che gli sembra populismo; riduce il bilancio per l'istruzione; passano agli Stati Uniti le grandi imprese e i laboratori per la ricerca creati con fondi pubblici; deforestazione dell'Amazzonia, propone che ogni adolescente disponga di un'arma da fuoco. Sono cose adatte per una societa' migliore?”.

Che ne e' del socialismo del secolo XXI forgiato da Hugo Chavez?
 
"..gli Stati Uniti non hanno mai accettato che un governo come quello di Chavez abbia recuperato il petrolio per i venezuelani. Poi ha organizzato il colpo di Stato dell'11 aprile del 2002, riconosciuto dal governo di Riccardo Lagos, di cui era ministro Michelle Bachelet (ndr, oggi fiammante capo dei Diritti umani dell'ONU)..E' in corso un'aggressione contro il Venezuela, paese dipendente, mono-esportatore di petrolio. Il governo ha molti problemi, ad ogni modo, Jimmy Carter disse che il sistema elettorale venezuelano e' piu' trasparente e redibile di quello USA. Tuttavia, nonostante questo, hanno posizionato l'idea che non ci sono elezioni libere, che c'e' stato un imbroglio ecc ma non riescono ancor oggi a dimostrarlo”.

 Amérique latine: la droite réécrit l'histoire

La Casa Bianca e il Pentagono non mollano la presa, anzi si abbandonano a profferire minacce palesi, con una recrudescente scalata nelle ritorsioni unilaterali. Dalle campagne di intossicazione psicologica, passano alle sanzioni commerciali, al blocco dei conti bancari esteri, fino alla confiscazione dei beni all'estero, incluso le raffinerie di PDVSA in Luisiana e Texsas dove -a tariffe da sempre obbligatoriamente scontate- il Venezuela raffina(va) il greggio per il mercato a stelle e strisce. Da una guerra combattuta con tutti i mezzi non-militari sono approdati al blackout, alle false flag, fino all'attentato con droni contro le massime autorita' avvenuto a Caracas nell'agosto del 2018. L'ultima tappa è quella in cui Trump designa tal Guaido' come presidente della nazione sudamericana. Nomina diretta, come se fosse una colonia o un enclave territoriale.
 
Juan Guaido' non era conosciuto da nessuno in Venezuela. Egli intensifica l'attacco brutale e fa precipitare il suo paese in una crisi umanitaria. Il rapporto della signora Bachelet non ne fa menzione alcuna degli attacchi contro le strutture statali, diventati oggi veri sabotaggi, a un passo del terrorismo vero e proprio. Questo restera' come una macchia all'onore  della signora Bachelet” argomenta con verve Attilio Boron...

...la storia del Cile non vi dice niente? Non avete imparato nulla dalla storia dell'unita' popolare e dal ruolo svolto qui dagli USA? Non sono io a dirlo, sono i rapporti della commissione Church intitolato “Covert Action In Chile 1963-1973 , che dimostra come la CIA ha combattuto contro Salvador Allende” 

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Salvador Allende 
Boron porta alla superficie quel che la memoria ha rimosso del tutto, proprio nel paese dove Pinochet impose la prima dittatura liberista. Dove ormai e' ignorata persino la storia recentissima, anche da parte di una “sinistra” mutata geneticamente, identificata in pieno e divenuta parte organica del globalismo, inutimente gabellato come “rivoluzione liberale (sic)”.I toni su questo sottobosco politico diventano aspri e lapidari.

“Questa sinistra che rifiuta Maduro e' a livello di asilo nido..si rassegna a restare un elemento decorativo dei governi di destra, per dimostrare che esiste il pluralismo. Sono politicamente castrati di ogni capacita di attuare i cambiamenti che sono urgenti”. L'icona uruguayana Pepe Mujica, ex mitico dirigente guerrigliero dei Tupamaros, che ambisce a concorrere ad un'altra corsa presidenziale, non ha esitato a definire il Venezuela come “dittatura”. Boron liquida l'icona in questo modo: “Beh, deve vincere le elezioni, teme e percio' deve rassicurare l'elettorato del ceto medio dell'Uruguay cambi orientamento”.


Atilio Alberto Borón (76 ans), dottore in scienze politiche dell'Universita' di Harvad e Buenos Aires e' una voce autorevole delle scienze sociali in Amerique latina. L'ultimo suo libro tratta la controversa biografia dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, nominato “marchese” dall'attuale corona spagnola.El hechicero de la tribu” risponde allo scrittore assurto al ruolo di ideologo o “stregone della tribu” globalista.

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