Ieri mi é cascato l’occhio sulla prima pagina del giornale economico argentino "El Cronista Comercial" che riportava la notizia della vittoria di Fernando Lugo in Paraguay con il titolo: "Ha vinto l’ex vescovo Lugo in Paraguay e si teme un ritorno al populismo".
A parte il fatto che non si capisce di che "ritorno" si stia parlando (visto che negli ultimi 60 anni il paese é stato governato sempre da un altro partito, il colorado) vorrei sottolineare l’uso sempre piú spregiudicato della parola populismo.
Io non sono né un dottore in scienze politiche né un linguista, ma mi sembra che qualcosa stia succedendo e mi/vi chiedo: che cosa significa oggi populismo?
La parola é sempre piú usata, soprattutto quando il governo in questione é guidato dalla leadership di una sola persona, che si erge a portavoce della volontá del popolo. Ormai si usa tranquillamente come sinonimo di demagogia.
Ma la grande differenza tra le due parole sta nel fatto che la demagogia si riferisce al discorso politico di un governo, mentre il populismo é una pratica, un modello. É una strategia di potere, consiste nel mettere in pratica azioni politiche che incontrano il favore del popolo. Manovre che favoriscono alcuni settori della popolazione, ma che cambiano solo temporaneamente la realtá delle cose, in modo superficiale.
Secondo questa definizione il populismo non é né di destra né di sinistra. O meglio, puó essere di destra e di sinistra.
É populista (e falso) Berlusconi quando promette un milione di posti di lavoro o l’abolizione dell’Ici. Sono populiste (e fasciste) quasi tutte le esternazioni di Bossi.
Secondo i suoi detrattori é populista Zapatero quando ritira le truppe spagnole dall’Iraq.
Chavez che insulta Bush nel suo programma televisivo é populista. La sua azione non ha nessun tipo di conseguenza, se non quella di far applaudire gli stolti.
In Argentina Kirchner é populista se si erge a paladino dei diritti umani staccando i quadri dei dittatori dai muri della ESMA mentre oggi si tortura puntualmente e impunemente nelle carceri argentine.
Ma Evo Morales é populista per il semplice fatto di essere indigeno e presidente allo stesso tempo?
Correa é populista se si lamenta perché Uribe e Bush bombardano il territorio ecuadoriano?
Fernando Lugo é populista perché promette la lotta alla corruzione in Paraguay?
Ormai non si puó piú dire nulla senza essere accusati di essere populisti: se ricordi che in Argentina ci sono bambini che muoiono di fame ti guardano come a dire "basta con questi discorsi populisti". Se ricordi che le multinazionali si portano via tutta la ricchezza della regione ti senti dire "ma ancora con questi discorsi populisti?".
E va beh. Teniamoci Omero Ciai, che ieri su Repubblica diceva che Chavez, Kirchner, Morales e Correa fanno parte della sinistra radicale.La sinistra radicale? Nel 2008?
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