lettera firmata di Shimon Peres
Le autorità del Sudafrica hanno reso pubblica una documetazione -finora segreta- in cui si evidenzia che Israele intavolò una trattativa con il governo dell'apartheid per vendere tre tipi diversi di armi nucleari. La lettera resa di pubblico dominio è firmata dall'attuale presidente israeliano Shimon Peres, stranamente insignito con un premio Nobel della pace (sic). Si tratta di un documento storico ufficiale, tolto dagli archivi dei documenti coperti dal segreto di Stato. Non è un gossip, nè un diario e neppure memorialistica di parte.
Il Sudafrica rivela al mondo che Israele già nel 1975 possedeva bombe atomiche e voleva venderle ai razzisti che in quel tempo erano padroni della grande nazione africana. E' un fatto di grande portata che conferma un segreto pubblico che circolava sottovoce: Tel Aviv è una potenza nucleare da vari decenni.
La prima denuncia del fisico nucleare Mordechai Vaununu, sequestrato nell'aeroporto di Fiumicino a Roma dal Mossad per tappargli la bocca, che ha scontato una condanna di 18 anni in penitenziario, era una rivelazione veritiera. Oggi, i documenti provenienti dal Sudafrica lo provano pienamente.
E' ormai una evidenza storica, però solo il quotidiano inglese The Guardian ne ha parlato, rompendo il mutismo e l'omertà "occidentale" che ha raggiunto il limite perverso di applicare sanzioni all'Iran, per un'arma nucleare che.......non possiede!
Israele è una potenza nucleare, non ha mai firmato il Trattato di non-proliferazioe, è esente da qualsiasi controllo internazionale, ma gli "occidentali" -più la Russia e la Cina- che gli reggono il bordone, si accaniscono contro l'Iran.
I pesi massimi degli armamenti nucleari, in nome della non proliferazione- cooptano in incognito nel loro club a Tel Aviv- e si lanciano in una condanna alle potenze medie (non nucleari) emergenti, tra cui il Brasile e la Turchia. La "giustizia" internazionale della cupula dell'ONU si riduce alla difesa di un tremendo monopolio nucleare in nome della non-proliferazione. Gran cinismo, grande ingiustizia che accomuna gli "occidentali" alla Russia e Cina nella difesa del loro status geostrategico, non della pace.
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