martes, 17 de agosto de 2010

Libero: Il terrorismo buono

La coerenza non è il tratto predominante dei nuovi media che -sempre più- si avvicinano al modello di comunicazione della guerra psicologica, imperante quando esiste la censura o bisogna preparare le masse a sopportare o commettere qualsiasi nefandezza.
Libero è un caso clinico che rasenta la schizofrenia e -pertanto- semina la dissociazione psicotica con dosi da cavallo. Non la correttezza, l'equilibrio o la veracità, persino la coerenza è una inutile cianfrusaglia di cui fanno volentieri a meno.

Ma non è lo stesso giornale paladino oltranzista dell'antiterrorismo? Su quelle pagine non insalsano in permanenza le fallimentari invasioni dell'Iraq e Afganistan per debellare -ohibò- il terrorismo-islamarabo-musulmano?
No, per Libero -e buona parte delle elites europee- c'è un terrorismo buono ed uno cattivo. Quando uno sprovveduto presidente della repubblica ammise pubblicamente che la Germania difendeva interessi economici in Afganistan, in pochi giorni divenne un ex-presidente. Dimissionato a furor ed unanimità mediatica. Potenza del totalitarismo democratico (formato esportazione) e dell'ipocrisia.

1 comentario:

Anónimo dijo...

Purtroppo in Italia imperversano lo "squadrismo a mezzo stampa" e lo "squadrismo mediatico". Il tutto condito con un po' di semplice stupidita'.

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