martes, 22 de marzo de 2011

Putin: Risoluzione dell'ONU contro la Libia sembra un appello ad una crociata

Ban Ki-moon contestato nella Piazza Tarhir del Cairo
La Libia è un osso appetibile, ad alto valore proteico, però duro da rodere: sanguinano le gengive occidentali
Putin in visita ad una fabbrica di Voltinsk ha detto che la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'ONU "mi ricorda un appelo medioevale ad una crociata, quando qualcuno chiamava ad andare in qualche luogo a liberare qualcosa". Il primo ministro russo sottolinea che se si legge attentamente il testo della risoluzione "è chiaro che consente a tutti di compiere qualsiasi azione contro uno Stato sovrano".
Putin ha evidenziato che la risoluzione su cui la Russia si astenne -anzichè esercitare il suo diritto di veto- è "dannosa e imprecisa". Putin ha poi ricordato che ormai è una costante degli Stati Uniti attaccare altri Paesi, lo fece Clinton in Yugoslavia,
Bush in Iraq ed Afganista, ed ora Obama bombarda la Libia. Putin ha lodato la politica di difesa russa: "Quel che sta succedendo in Libia è la prova che la Russia fa ebe a rafforzare la propria difesa missilistica"
Il capo del governo russo ha specificato che sebbene la Libia non può essere catalogata tra i Paesi democratici, questo non giustifica la viilazione della sua sovranità e l'attacco indiscrimanato e in ore notturne contro le sue città che non rispetta l'integrità e la sicurezza dei civili.  La Russia ha chiesto la convocazione d'urgenza di una riunione del Consiglio di sicurezza, a porte chiuse.


In quelle stesse ore, il ministro della difesa USA R.Gates, in visita a Pietrogrado ha specificato che "è un grave errore tentare di uccidere Gheddafi", annunciando che diminuiranno il numero dei mezzi e uomini impegnati contro la Libia.
E' venuta a galla una aperta discrepanza tra i due massimi leader della Russia, non nuova, che riflette due tendenze sempre presenti nel Cremlino: la linea eurasiatica e quella occidentalista.In ogini caso, la sorprendente astensione russa e l'atteggiamento condiscendente verso gli aggressori della Libia, ha un costo politico. Putin è venuto allo scoperto ed ha messo i puntini sulle i. Visitando la Lega Araba, il ministro degli esteri russo Lavrov ha ribadito gli stessi concetti: il Cremlino non ha firmato un assegno in bianco alla triade franco-USA-britannica che pretende di agire in nome dell'ONU.

La Russia ha lasciato che gli Stati Uniti seguisse l'avventurismo dell'asse neocoloniale Parigi-Londra, ed ora -quando ha un piede nella trappola- lo sfida a continuare o fare un pesso indietro. Pagare il prezzo di un interventismo strampalato o perdere la faccia facendo un passo indietro. Putin ha iniziato anche a regolare i conti interni con Medvedev. La Libia è un osso ad alto valore proteico, però duro da rodere, e già sanguinano le gengive o si è scheggiato qualche dente nel fronte interventista occidentale.

3 comentarios:

Anónimo dijo...

Putin avrebbe dovuto pensarci prima, quando si è votato nel consiglio di sicurezza dellONU, dove ben poteva esercitare il veto, come fa sempre USA quando si tratat di risoluzioni contro Israele. E adesso parla di crociate! Cosi come i tanti sinistrosi italiani che fino a ieri inneggiavano contro geddafi e gridavano per i diritti umani, adesso cominciano a cambiare idea di fronte all'orrore della morte, quella vera, quella che chiamano i danni collaterali, i morti nelll'ospedale, i morti in un autobus ... adesso gridano al fermatre i bombardamenti; cosi' come il governo italiano, il solito pagliaccio internazionale, che prima concede le basi e adesso le vuole ritirare perche' in Italia si sono resi conto che si tratta di una azione isolata di francia gran bretagna e usa e nessuno dei paesi e gli altri paesi nato. Quando la guerra si mette in moto è difficile fermarla. Dopotutto che se ne fanno delle armi, ogni tanto bisogna usarle per poi comprare alre e piu' potenti e avanzate. Sinistrosi italiani

Avenarius dijo...

Non riesco a capire la posizione russa (e cinese). Queste considerazioni del filosofo Domenico Losurdo

http://domenicolosurdo.blogspot.com/2011/03/lattacco-alla-libia-e-la-posizione.html

su quella che sarebbe una saggia politica di "basso profilo", e che consente che l'imperialismo unipolare continui a fare i suoi criminali e porci comodi, mi lasciano sinceramente perplesso.

fla.detomin dijo...

I problemi interni della Libia devono risolverli i cittadini libici; il contrasto tra la Cirenaica e la Tripolitania risale al 390 dC, quando l'una era parte dell'impero d'oriente e l'altro romano d'occidente.
Tutto il resto, attiene al petrolio e gas, ed alle condizioni contrattuali delle concessioni alle multinazionali.

Ben vengano i contrasti che stanno affiorando nei vertici dei Paesi
d'Europa e in Russia. Come sempre, non è l'etica -purtroppo- a guidare le decisioni dei gruppi del potere oculto o parallelo che muovono i fili dei governi: sono i rapporti di forza, interni ed esterni.
Gli occidentali patiscono di un'ingordigia più grande del loro stomaco. Ora hanno tra i denti un osso più duro di quel che la presunzione lasciava loro suppore solo una settimana fa. Buona digestione.

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