sábado, 16 de abril de 2011

Palestina: Ucciso Vittorio Arrigoni

cui prodest?
www.infopal.it/leggi.php?id=18088
Vittorio non è stato ucciso mentre era in barca con i pescatori, presi giornalmente di mire dalla Marina israeliana, vera armata criminale, o dai proiettili dell'artiglieria israeliana nelle buffer zone, le zone cuscinetto formate con altre terre rubate ai palestinesi dall'esercito di Israele: è stato assassinato da manovalanza locale e estera legata a gruppuscoli salafiti, la cui regia è in mani israeliane.

Cui prodest? Tutta la storia ha troppi lati bui - di cui molti dei miei colleghi del gossip indecente protrebbero invece occuparsi: se è vero che l'avevano rapito per uno scambio di prigionieri con il governo di Gaza (ma poi, perché lui e non un militante di Hamas, per esempio?), perché ucciderlo poco dopo il sequestro? Perché ferirlo (il video con l'ambulanza piena di sangue parla chiaro)? Perché non rispettare il termine auto-imposto delle 30 ore? Perché era una trappola, una scusa. L'obiettivo era di UCCIDERE Vittorio, non di scambiarlo con prigionieri salafiti.

E a chi, se non a Israele poteva interessare questa situazione? Basta scorrere le "analisi" nei siti dei quotidiani, sentire ciò che dicono Tg e trasmissioni Tv, leggere i commenti su YouTube, per capire che i musulmani, i palestinesi sono gli unici ad essere additati come terroristi, arretrati, criminali. Il messaggio che passa è proprio questo: "Un attivista idealista ha sacrificato la propria vita per un branco di pazzi arretrati e sanguinari. La Striscia di Gaza non merita considerazione. Si meritano ciò che hanno e Israele ha ragione". E subito dopo: "La Freedom Flotilla per Gaza non ha senso".

vedi  qui il sito di Vittorio Arrigoni

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