Europa e Stati Uniti tacciono. Re Hamad è un ottimo alleato dell’Occidente, ospita la base della V Flotta Usa ed è ostile nei confronti dell’Iran
Le sanzioni dell’Unione europea (Ue) contro la Siria verranno approvate oggi dai 27 paesi membri. Francia, Gran Bretagna e Germania sono le promotrici di prima linea di sanzioni che colpiscano direttamente i dirigenti siriani. Altri paesi, preferirebbero pressioni di tipo diplomatico. L’Ue approverà l’embargo sulla fornitura di armi, congelerà il negoziato per l’accordo di associazione (in realtà già bloccato dall’ottobre 2009) e procederà alla revisione della cooperazione bilaterale: la Siria perderebbe 130 milioni di euro nel prossimo biennio
L'UE non applicherà nessuna sanzione contro Khalifa, monarca del Bahrain, che ha represso nel sangue il movimento per le riforme di Piazza della Perla. Un numero indeterminato di manifestanti uccisi, molti altri a lunghe pene detentive con processi privi di garanzie. E' in atto un ulteriore giro di vite contro la stampa. Dovrà chiudere l’unico quotidiano vicino all’opposizione.
Molte donne del Bahrein peraltro denunciano di aver subito violenze sessuali dalle forze militari saudite che hanno invaso il Bahrein. Nelle ultime ore è giunta anche denuncia di Navy Pillay, alto commissario dell’Onu, che ha chiesto al regime bahranita di cessare la tortura dei detenuti politici.
Ma nel caso del Bahrain l’Europa e gli Stati Uniti fingono di non vedere e tacciono. Re Hamad è un ottimo alleato dell’Occidente, ospita la base della V Flotta Usa ed è ostile nei confronti dell’Iran che accusa di sostenere il movimento sciita in Bahrain e nel Golfo. «Meriti» che, a quanto pare, gli garantiscono una piena immunità.
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