viernes, 17 de junio de 2011

Europa: Di che si occupava Draghi in Goldman Sachs?


Tito Pulsinelli
Qual'era la funzione di cui era incaricato Mario Draghi quando lavorò in Goldamn Sachs ? La Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo ha cercato di far luce su questa questione, durante la seduta pubblica in cui ha partecipato l'ex capo della Banca d'Italia. Non è stato possibile chiarire il ruolo da lui svolto, nè appurare con approssimazione la natura della missione di colui che arrivò ad essere il vice-presidente di Goldman Sachs Internazionale per l'Europa, dal 2002 fino al 2005 . Proprio nel periodo in cui la filiale europea della banca d'affari USA è sospettata d'aver pagato 300 milioni di euro di tangenti per aiutare la Grecia a truccare il tasso d'indebitamento effettivo accumulato.
Alla domanda specifica di Pascal Canfin, cioè se la tra le sue funzioni vi era quella di vendere i servizi di Goldamn Sachs ai vari Tesori europei,
Draghi ha risposto che lui non si occupava del debito sovrano delle nazioni. Eppure -dice Canfin- quando Draghi iniziò a lavorare per Goldman Sachs, questa emise un comunicato ufficiale che recitava così: "sarà incaricato di sviluppare attività della banca presso...i governi e le loro agenzie". Mario Draghi si affretta ad aggiungere che -successivamente- fece richiesta ai suoi superiori gerarchici di esentarlo dall'occuparsi dei "prodotti finanziari" legati ai debiti sovrani. E' credibile? Insomma, la banca degli USA lo recluta per il più succulento business del debito, lo paga di conseguenza....e poi rinuncia a fargli svolgere tale mansione. Perchè? Solo perchè il reclutato rifiuta? Se così fosse, Goldaman Sachs avrebbe sicuramente rinunciato ai servigi di Draghi. Poco credibile.

Le banche centrali nazionali, la BCE, sono dirette da funzionari formati e parti attive nell'organigramma dei centri finaziari anglosassoni privati, interscambiabili, che trasmigrano da uno all'altra senza problema. Artisti della "finanza creativa" al servizio dell'oligarchia finanziaria, abili piloti invisibili che moltiplicano il debito delle nazioni a fini privati e poi -voila- vengono infiltrati alla testa delle banche statali nazionali ed europei. E si trasformano in spietati profeti dei tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni, nuova fiscalità. Per ripagare le banche private presso cui spesso lavoravano, vestendo sempre i medesimi abiti del liberismo ortodosso. 


Socialisti alla testa del PS francese, liberisti alla guida delle Banche centrali nazionali ed europee, due facce della stessa medaglia: si affossano gli Stati per salvare l'oligarchia finanziaria, ovvero inesistenza delle soluzioni elettorali. Sarà una casualità che le economie emergenti non sono più succube del dogma della "autonomia" delle banche centrali? E che -in misura variabile, Cina in testa- hanno ripristinato la sovranità monetaria ed il controllo dello Stato sulla banca centrale?


fla.detomin@gmail.com


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