jueves, 19 de enero de 2012

Movimento dei Forconi, cos'e'?

   
Comunisti e forconi 
Pietro  Ancona , ex segretario CGIL Sicilia
La sinistra che legge il Manifesto e Liberazione è critica verso il movimento dei forconi che sta scuotendo dalle fondamenta la Sicilia. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori a cominciare dalla mia CGIL esprimono giudizi negativi e dubbi dietrologici sul cui prodest del movimento che accomuna contadini operai disoccupati autotrasportatori. Insomma il mondo ufficiale della politica e del sindacato prende le distanze e, con la puzza sotto il naso, condanna. A mio parere commette un errore che non sarà perdonato perchè sta producendo strappi ed amarezza. 
 C'è amarezza in coloro che sono costretti ad usare l'auto o il camion per raggiungere il lavoro o per spostarsi o per vendere i propri prodotti. Una cosa è l'impatto del prezzo della benzina a Vigevano altra e ben diversa cosa è a Ragusa. I prodotti agricoli siciliani si debbono spostare per centinaia e centinaia di chilometri per raggiungere i mercati ed i costi sono diventati insopportabili. Inoltre, come diceva oggi un contadino per la prima volta intervistato dalla TV fellona e disonesta che soltanto oggi comincia a dare conto della agitazione, i prezzi dei prodotti agricoli sono inferiori a quelli di trenta anni fa.
 Gli oligopoli delle catene di distribuzione spremono fino all'osso i produttori e li condannano alla fame. Molti hanno l'alternativa o il suicidio o la rivolta. E' una caratteristica dell'agricoltura odierna controllata dalle multinazionali spingere i contadini, i coltivatori diretti al suicidio come avviene in India e altrove. Il mercato globalizzato senza regole è dominato dalle multinazionali che impongono la loro legge senza alcuna pietà per nessuno. 
 
Qualcuno si lamenta che il movimento dei forconi è controllato o ispirato dalla destra. In politica e nella società i vuoti non restano tali a lungo. Se la "sinistra" diventa liberista, perbenista, educata, collaborativa con il potere la società non sta ad aspettarla che finalmente si accorga dei problemi che vengono a maturazione. Ora esprimere giudizi sprezzanti ideologici e salottieri sul movimento non farà bene a nessuno. 
La Sicilia tagliata fuori da Moretti dal sistema ferroviario nazionale ed europeo ed ora oppressa da un prezzo enorme, patologico dei carburanti non si lascerà morire di fame e di inedia. Quello che accade oggi è il prologo di una stagione di grandi e pericolose agitazioni che, in assenza di forze politiche in grado di capire e di guidare, rischiano di avere sbocchi assai gravi. L'agitazione di oggi segna anche il fallimento dell'Autonomia Siciliana diventata un Palazzo di ingordi sazi e privilegiati oligarchi tutti con il grado equipollente a quello di senatori della Repubblica. La regione è un buco nero, una terribile idrovora delle risorse a vantaggio di una casta di privilegiati. La Regione è un fallimento prima che politico morale e se non esistesse sarebbe meglio per tutti.   
ex segretario regionale della CGIL siciliana

1 comentario:

W i Forconi dijo...

Interessanti le reazioni "progressiste" ad un movimento che, finalmente, prova nel suo piccolo ad opporsi concretamente agli scempi del capitalismo "imperialista": il "popolo viola" - emanazione italiana dei prezzolati yankees delle "rivoluzioni colorate" - sta cercando di demonizzare in tutti i modi tale movimento http://violapost.wordpress.com/. Parimenti il "progressista" Corradino Mineo su Rainews24, il canale televisivo che si sbrodola di goduria ai massacri NATO in Libia e alla nomina del Bilderberg/Goldman Sachs Monti alla guida del governo, va oltre alle paventate infiltrazioni mafiose nel movimento dei Forconi dicendo (lui siciliano) che è naturale che camionisti, piccoli agricoltori etc siano naturalmente costituiti da una parte di mafiosi: d'altronde Mineo è in linea col suo pensiero neoliberista: parlando della situazione ungherese - altro tentativo di sfuggire dalla dittatura finanziaria imperialista -cita gongolando tutto contento la scrittrice ungherese Agnes Heller definendo il premier ungherese (quello che vorrebbe una maggiore autonomia dalla BCE) “emulo di Chavez, un modo per non chiamarlo chiaramente fascista”.

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