TP- I raffinati british non vogliono rilasciare a Julian Assange quel salvacondotto che concessero nell'anno 2000 -con molta generosità e servilismo- al dittatore cileno Augusto Pinochet. Per loro, evidentemente, un hacker è più pericoloso d'un golpista colpevole di violazione all'ingrosso dei diritti umani. E' più criminale chi diffonde e fa conoscere le mail segrete e le mene oscure
vea "La sueca "violada" es una cubana de la CIA"
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dei diplomatici USA, che organizzare l'eliminazione fisica sistematica di oppositori politici. La "civiltà giuridica" inglese è sempre stata accondiscendente con i desiderata di Washington. Con somma ipocrisia, dopo due anni rispedirono il dittatore in Cile per "ragioni umanitarie". Appena sbarcato dall'aereo, Pinochet si alzò dalla sedia a rotelle e camminò gagliardo come Lazzaro. Oggi i british fanno la voce grossa contro un giornalista, minacciano pirateria diplomatica contro una nazione sudamericana, ritenuta erroneamente un peso mosca.
L'arroganza impedisce loro di vedere che non si tratta d'una scaramuccia tra due Paesi, ma di una battaglia in cui è in gioco la libertà d'espressione, il diritto d'asilo, l'extraterritorialità delle sedi e dei veicoli diplomatici, il diritto d'asilo e la stessa Convenzione di Vienna. La residuale prepotenza neocoloniale, però, è rimasta bloccata fuori della porta dell'ambasciata di un Paese sovrano e fiero. La decisione del Presidente Correa ha imbestialito i british e i loro committenti di Washington, però devono fare buon viso a cattivo gioco. "
Nel 2011, quando gli studenti iraniani invasero l'ambasciata britannica di Teheran, David Cameron denunciò a viva voce quegli "scandalosi e ingiustificabili attacchi" e il suo ministro degli esteri William Hague rincaró "senza il consenso del regime, questo assalto non si sarebbe prodotto". Se negheranno il salvacondotto a Julian Assange, o lo sequestrassero lungo il tragitto all'areoporto a bordo di un'auto diplomatica, Londra si esporrà a una situazione molto critica. La vita dei diplomatici diventerebbe "quasi impossibile, se vivessimo in un mondo in cui i governi possono revocare arbitrariamente l'immunità" ha detto l'ambasciatore russo a Londra.
I british non vogliono che Assange voli verso l'Ecuador, vogliono impacchettarlo per New York dopo un breve scalo a Stoccolma. Sarà molto difficile, in ogni caso, negare al fondatore di WikiLeaks il trattamento che riservarono al capo dei gorilla cileni. Delitti sessuali versus crimini di lesa umanita! A riportare alla supeficie della loro compatta falsa coscienza questo raccapricciante precedente, sarà l'ex giudice spagnolo Baltazar Garzon. Oggi si fa carico della difesa dell'editore australiano, nel 1996 spiccò il mandato di cattura internazionale contro Pinochet. La partita è aperta.
Tutti i paesi latinoamericani -meno Stati Uniti e Canada- sono favorevoli alla riunione di dopodomani dell'Organizzazione degli Stati Americani per deliberare sulle minacce contro l'Ecuador.
Tutti i paesi latinoamericani -meno Stati Uniti e Canada- sono favorevoli alla riunione di dopodomani dell'Organizzazione degli Stati Americani per deliberare sulle minacce contro l'Ecuador.
2 comentarios:
Perchè i giudici svedesi hanno rifiutato di interrogare Assange nel'ambasciata londinese dell'Ecuador? E' a un tiro di sputo da Stoccolma, però non si sono scomodati per un... banale interrogatorio riguardante un caso di....preservativo rottosi durante una copulazioe?
Ridicoli o malintenzionati. La seconda...
La prima accusatrice di Assange è stata Anna Ardin, cittadina svedese. Costei lavorava per la stampa radicalmente anticastrista, notoriamente finanziata dalla CIA.
Ma come si fa a pretendere di essere rispettati, esigendo o concedendo un'estradizione per un preservativo rotto? E nell'altro caso, per un rapporto sessuale consenziente SENZA preservativo, denunciato DOPO essere state imbeccate da terzi?
Svedesi e inglesi non pigliono per il culo, obbediscono ad ingiunzioni USA.
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