La
presidente argentina Cristina Kirchner, nel suo discorso alla tribuna
dell'ONU, ha detto che “la FIFA ha avuto più successo nell'organizzare i
mondiali di calcio che il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel
riorganizzare l'economia internazionale nel corso degli ultimi 20 anni".
Questa è stata la risposta all'altra Cristina, quella che comanda il
FMI dopo che venne sbrigativamente estromesso Strauss Kahn, via scandalo
sessuale. La Lagarde, con formazione
liberista ultraortodossa, francese con formazione 100% nordamericana,
nei giorni scorsi era in vena poetica. Tralasciando l'abituale oscura ed
astrusa neolingua, si permise di usare la facile metafora del
cartellino rosso esibito dagli arbitri per espellere i giocatori.
Insomma, minaccia di passare alle vie di fatto contro il Paese
sudamericano, indicato da molti come un possibile modello per uscire
dalla crisi evitando le forche caudine del FMI.
La
Cristina argentina ha replicato a muso duro che "..l'Argentina non è un
campo di calcio e la crisi internazionale non è una partita ma la
peggior crisi dagli anni 30. Il ruolo del presidente della FIFA è stato più soddisfacente di quello svolto dai massimi dirigenti del FMI". Qui ha ricevuto applausi a scena
aperta dalla platea, fatto abbastanza raro nelle assemblee dell'ONU.
Non è dato sapere se la Presidente Cristina abbia elogiato
intenzionalmente a Blatter che gode di una pessima reputazione in
Sudamerica. Più probabile che abbia indirettamente insinuato: il FMI ha
agito tanto male che è persino peggiore della FIFA.
"Per alcuni, noi saremmo un brutto esempio, però è bene che ricordino che l'Argentina ha pagato agli azionisti più della ENRON. Di ogni 100 dollari di debito, la multinazionale dell'energia ENRON ne ha pagato 1, noi ne abbiamo
versati finora 20". Poi ha criticato chi vorrebbe curare i problemi del
mondo con le stesse ricette che li hanno generati, puntando il dito
contro i Paesi industrializzati che "..ci denunciano come protezionisti
quando siamo stati vittime del protezionismo che ha danneggiato le
nostre economie e l'inclusione di milioni di cittadini".
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