...perchè offende la memoria giudea
Il 26 di dicembre, Yuri Edelstein ha ordinato di rimuovere l'albero di Natale dai locali e dai saloni per le conferenze del Parlamento di Tel Aviv. Dai microfoni della radio israeliana, ha spiegato che il pino natalizio è un simbolo offensivo per gli ebrei che hanno sofferto le persecuzioni cristiane Y. Edelstein ha rigettato una iniziativa dei deputati cristiani e e arabi,
specificando che -quella dell'albero di Natale- era una mossa insidiosadegli arabi per snaturare lo stato ebreo, aggiungendo che avrebbe fatto fronte a qualsiasi tentativo futuro di infiltrazione contagiosa.
Sorprende, ma neppure troppo, questa reazione integralista da parte di chi accetta senza nessun scrupolo -nè pericolo di commistioni simboliche identitarie- solo i sostanziosi fondi per i "danni di guerra eterni" a cui hanno condannato l'Europa.
Non è da meno la decisione adottata dai gran burocrati di Bruxelles che -in un attacco di stupidità "politicamente corrotta"- ha stabilito che la nuova denominazione del Natale dovrà essere "festa d'inverno" (sic)!
Leggi qui (1) qualcosa riguardante le radici identitarie europee, quella pagana dell'albero e cristiana del presepe, entrambe combattute con livore dall'elite neoliberista.
(1) La filosofia della rinascita – dal Sol Invictus al Sovranismo
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