TP L'irriducibile
ha negoziato la sua resa e, dopo uno show grottesco, si è consegnato a quelle autorità che da
cinque lustri sfidava con arrogante disprezzo. L'ultima sua
ingloriosa impresa risale alla settimana scorsa, quando
nell'anniversario di una festa fondamentale per l'indipendenza
nazionale, va a uno scontro frontale con una ennesima "rivoluzione
colorata". Risalta la contrastante consistenza minoritaria dei
"combattenti per la libertà" con
l'elefantiaca proiezione
mediatica che catapulta al mondo le loro avventate pretese. In mancanza di fatti reali rilevanti, li rimpiazzarono con il ricorso intensivo a falsi immagini riguardanti altri Paesi.
Soprattutto domina il vandalismo insensato e incontrollato contro
uomini e cose. L'uccisione di 3 cittadini , risultato dell'attacco
con bottiglie incendiarie contro la Procura generale della
giustizia e altre sedi istituzionali, immediatamente viene applaudito dai
multimedia di Miami-Madrid che fanno una aperta apologia dei
vandali.
Era rimasto isolato, persino il resto della destra stavolta non l'aveva seguito. Solo, ma con l'appoggio incondizionale di tutti i network globali e degli Stati Uniti. Non sono bastati, ci vuole anche la gente di carne e ossa.
Desta una certa sorpresa un'incauto comunicato ufficiale del governo USA che -nel tentativo di rianimare la sedizione- ingiungeva al governo di Caracas di:
1) liberare i vandali che avevano attaccato persino il metro, banche e autobus del trasporto pubblico
2) sospendere l'azione giudiziaria e ordine di cattura contro il capo della "squadre colorate".
La risposta è stata l'espulsione di 3 funzionari consolari nordamericani, fotografati durante assemblee politiche in veste di agitatori delle reti "colorate" studentesche o "formazione" di ONG allo sviluppo della destabilizzazione. La risposta solidale contro l'insolenza di John Kerry è stata immediata.
L'UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane), MERCOSUR (Mercato Comune del Sud), i paesi riuniti nell'ALBA, Brasile, Bolivia, Cina e Russia si pronunciavano per la difesa della democrazia venezuelana e contro ogni tipo di ingerenza esterna. Non mordono l'amo e le insidie di Washington rimangono allo scoperto.
La diplomazia vandalica degli USA è imbarazzante e poco quagliante. Assomiglia come una goccia d'acqua al modus operandi degli scherani che sponsorrizza in vari paesi. Fondamentalisti in Egitto, al qaedisti in Siria, separatisti nazi in Ucraina e razzisti neocolonialisti in Venezuela. Tutti spacciati e venduti dal marketing imperiale e dal dirittoumanismo come genuini democratici.
E' finita la fase I di una nuova "rivoluzione colorata".
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