l’originalità riconosciuta alla letteratura ci viene negata nei nostri difficili tentativi di cambiamento sociale
...L’America Latina non vuole essere una pedina senza libero arbitrio, e
non c’è ragione perché lo sia. E non ha nulla di chimerico il fatto che i
suoi propositi d’indipendenza e originalità diventino un’aspirazione
dell’Occidente. Ciò nonostante, i progressi della navigazione che hanno
tanto ridotto le distanze fra le nostre Americhe e l’Europa sembrano
invece averne aumentato la distanza culturale.
Perché l’originalità che
ci viene riconosciuta senza riserve nella letteratura ci viene negata
con ogni tipo di sospetti nei nostri difficilissimi tentativi di
cambiamento sociale? Perché pensare che la giustizia sociale che gli
europei d’avanguardia tentano di imporre nei proprio paesi non possa
essere anche un obiettivo latinoamericano con metodi diversi in
condizioni differenti?
No: la violenza e il dolore smisurati della
nostra storia sono il risultato di ingiustizie scolari e amarezze
inenarrabili, e non una congiura ordita a tremila leghe da casa nostra.
Tuttavia, molti dirigenti e pensatori europei lo hanno creduto, con
l’infantilismo dei nonni che hanno dimenticato le proficue follie della
loro giovinezza, come se non fosse possibile altro destino se non quello
di vivere alla mercé dei due grandi padroni del mondo. È questa, amici,
la dimensione della nostra solitudine.
E tuttavia, di fronte
all’oppressione, al saccheggio e all’abbandono, la nostra risposta è la
vita. Né i diluvi né le pestilenze, né le carestie né i cataclismi, e
nemmeno le guerre eterne attraverso i secoli dei secoli sono riusciti a
ridurre il tenace vantaggio della vita sulla morte....
frammento del Discorso per la consegna dei premi Nobel,1982
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