martes, 20 de mayo de 2014

Antipopulismo: Pifferai senza popolo

Estranei alle ragioni e principi della dignità comune
I sempre cinici e spregevoli, sempre giudici e infami maestri e -all'occorrenza- untori, nati per servire imperi crudeli, a cui svendono corpi e anime e dignità antiche, oggi tentano di assestare ancora fendenti con la mannaia del "senza di noi il caos". Alla cieca. I nuovi arrivati alla modernità con l'apologo de "l'euro è solo benevolo progresso, inarrestabile e infinito" ora scagliano roboanti fulmini per terrorizzare quelli che ieri entusiasmarono.
Sanno governare solo fomentando il panico tra i più vulnerati. Oggi è la volta del "senza euro sarebbe peggio". Ringraziarli per il Purgatorio? I sempre vili coi temibili ed occulti forestieri predoni, sono ormai pifferai prescindibili. Incapaci di occultare il disprezzo che nutrono per quella plebe da condurre alla "soluzione finale" della global-carestia. I pifferai, tutti con il medesimo spartito, intonano la stessa marcia funebre. Traditi dal vuoto e spocchioso anti-populismo che non basta più a depistare: in realtà, detestano il popolo.

Questi squallidi parvenu, senza carisma, senza genio, senza pelle, senza passione, devono solo prender nota di che cos'è la dignità e la superiorità morale. «È morale tutto ciò che è fonte di solidarietà, tutto ciò che costringe l’uomo a tenere conto dell’altro, a regolare i propri movimenti su qualcosa di diverso dagli impulsi del proprio egoismo» diceva Emile Durkheim.
Gli eterni gemelli siamesi del vuoto cosmico, similcrociati della ragion pura economica e dell'incoerenza, non hanno titoli per giudicare nessuno. «Poco importa, in verità, sapere da quale tradizione storica ciascuno ha tratto le particolari ragioni che lo inducono a rispettare i principi della decenza comune e a indignarsi per la loro permanente violazione ad opera del sistema capitalistico» scriveva Jean Claude Michèa.
 

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