Così si esprime l'economista Paolo Savona in un suo articolo pubblicato da Imola Oggi.
Da sempre molto critico sulla sostenibilità dell'euro, ora Savona è ancor più netto e categorico sulla necessita di uscire da questa moneta coatta. "Solo i mitomani dell'euro, una patetica minoranza che purtroppo governa le sorti del paese, continuano
a negarlo e affidano il loro ingiusto dominio al terrore di ciò che può accadere se l'euro fosse abbandonato".
L'economista ex Banca d'Italia dà atto che sono in crescita i critici della moneta e dell'Unione che l'ha pilotata a quel modo e che governa sulla testa e alle spalle di tutti. "La
maggioranza dei nuovi critici è in gran parte composta da coloro che
fino a poco tempo fa militavano tra i vecchi mitomani. Le loro posizioni
però si differenziano: ai due estremi vi sono coloro che chiedono una
profonda revisione dei Trattati europei e coloro che chiedono di uscire
dagli accordi attuali perché non riformabili; la forza logica di chi
chiede l'uscita dall'euro è che una moneta senza Stato non può
sopravvivere se non in un ambito non democratico che ne sappia imporre
l'accettazione a ogni costo".
In mezzo si colloca chi sostiene che a piccoli passi si può migliorare migliorare sia l'una e l'altra, cioè che la crisi è superabile con le attuali strutture e politiche. "Purtroppo, questa tesi errata ha conquistato anche il presidente della Repubblica...egli non è tenuto a conoscere i fondamenti dell'economia né ha a sua disposizione, come tentò di avere il presidente Cossiga, un consigliere economico e, di conseguenza, deve rivolgersi ai vertici di governo che sono espressione della mitomania europea per intima vocazione, come fu per Monti e Letta, o per opportunità, come per Draghi e non pochi altri; in tal modo contribuisce a rafforzare l'asse delle scelte a favore dei diktat europei".
Savona segnala come indispensabile che la competizione elettorale per il Parlamento europeo dovrebbe svolgersi sui seguenti tre temi, espressi in modo elementare, come d'obbligo nei referendum.
1. Vuoi stare nell'euro con le conseguenze sotto i tuoi occhi o affrontare il costo dell'uscita?
2. Vuoi continuare ad aumentare il debito pubblico per stare meglio o tagliare la spesa pubblica accettando le conseguenze?
3. Vuoi rimborsare il debito pubblico cedendo il patrimonio statale o pagando più tasse per rimborsarlo?
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