Coriolanis Il Fondo Monetario Internazionale ha approvato un pacchetto di aiuti da 17 miliardi di dollari per la Junta golpista istallata dagli occidentali alla guida dell'Ucraina. La prima "tranche" sarà consegnata tra pochi giorni. Le altre tre rate dipendono dalla capacità di liquidare le proteste popolari e i movimenti centrifughi nell'Ucraina orientale. In soldoni, il FMI stabilisce un obiettivo strategico che è squisitamente politico: fare la guerra sporca alle popolazioni che respingono la Junta di Kiev e l'incorporazione delle forze nazi all'interno delle sbandate e ondivaghe forze militari
dell'Ucraina. In pratica, il FMI stabilisce la linea d'azione ed elargisce i mezzi materiali per portarla a compimento: soldi per la guerra ai filo-russi e alla Russia.
A poche ore dall'annuncio del singolare "salvataggio" targato FMI è cominciata la dislocazione dei reparti armati e delle milizie nazi nelle città in ribellione contro le autorità non-elette da nessuno, ma designate da USA-NATO-UE. E' arrivato puntuale il rogo appiccato dalle milizie nazi a una sede centrale dei sindacati dove si erano rifugiati numerosi civili, cento dei quali sono diventati cenere. L'orrore di civili disarmati diventati obiettivi militari è la soglia del non-rotorno di una guerra civile fomentata a pieni polmoni dagli USA e Polonia, in cui l'imbelle "commissione" di Bruxelles si fa trascinare.
Il FMI impone a Kiev di alzare le bollette del gas e luce di uso domestico del 40% e con questo cominciare a cancellare qualche arretrato del debito con la Russia. Scongiurando, così, il pericolo concreto -peraltro annunciato- che dal prossimo settembre il Cremlino riduca del 30% le forniture di gas all'Europa. Rimane sul tappeto il grave problema delle altre "clausole" che la Junta golpista deve rispettare: andate in guerra contro i filorussi o non avrete il resto dei 17 miliardi. Strane, ma non troppo, queste mete economiche: politica, economia finanziaria e guerra sono la medesima cosa per il liberismo.
Da tutto ciò. non è molto chiaro che cosa ci guadagna l'UE. Gli USA ottengono di scompaginarla ulteriormente, costringerla a maggiori spese militari, e vigorizza con mezzi altrui una NATO malconcia (dopo Afganistan e Iraq) comandata dal Pentagono. Riuscirà l'uscente "commissione" di Bruxelles a facilitare un altro conflitto, gioiosamente combattutto dagli USA lontano dal loro territorio?
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