miércoles, 14 de mayo de 2014

Van Rompuy: L'elite europea è ideologicamente anti-Russa


"L'intero territorio europeo, a parte la Russia, verrà inglobato nell'Ue. Non so se c'è il sostegno dell'opinione pubblica, ma lo faremo lo stesso".

Coriolanis Il presidente non eletto del Consiglio europeo Hermann VAN ROMPUY parla chiaro.Va giù piatto, come usano quelli a fine mandato. L'opaco burocrate svela il sogno dei gran lacchè euro-atlantisti. Sognano in grande: "..a lungo termine, l'intero territorio europeo esterno alla Russia sarà -d'un modo o l'altro- incorporato nell'Unione Europea". Waw! Già si sapeva, si gradisce la conferma. Però come avverrà?
Presto detto: "Non so se c'è il consenso della gente, non lo so, in ogni caso noi lo faremo". Con le buone o le cattive. Grazie per chiarezza di pensiero (unidirezionale).
Lui e i suoi colleghi non eletti, sono un ingranaggio del fondamentalismo liberista conosciuto come "stati uniti d'europa" o "fraternità transatlantica". Sono eternamente nemici della Russia, con comunismo o senza, sono contro a prescindere. La Russia è difettosa semplicemente perchè esiste. Vorrebbero isolarla e -potendo- anche un conflitto aperto con Mosca. Per la maggior gloria materialistica degli Sati Uniti e dei mini-satelliti anglosassoni.

Finora, il tragico bilancio dei colleghi non eletti del Van Rompuy è una contraddittoria ostilità attiva contro tutti i fornitori di energia dell'Europa (Iran, Russia), o attiva belligeranza con uomini, armi e denari contro la Libia. Fino al prossimo settembre, ci racconteranno che "no problem", tanto è in arrivo il famoso e futurista gas "fucking" promesso da Obama. Poi  anche i ciechi vedranno l'inaffidabilità e il masochismo di questo club che boicotta i fornitori di energia e materie prime, e che assorbono grandi volumi di manufatti e impianti dell'UE. 

Tanta ostilità contro quelli che non si lasciano imporre il modello preteso dagli USA, dice molto del livello di sudditanza, di chi è sottomesso a chi. In tempi di penuria, sacrificare benefici immediati per  futuri miraggi atlantisti, significa che hanno comprato il pacchetto completo. E questo include dapprima interfererenze subdole, cambi forzati di governo e altre canagliate contro Paesi sovrani. Fino alla guerra combattuta anche coi mezzi militari.

Siamo alla fase pericolosa dei trattati-trappola, dall'aspetto anodino di accordi commerciali o doganali. "Transatlantico" con l'UE da un lato, e sull'altro versante il  "transpacifico" con il Giappone (che si riarma a tappe forzate) ed altri vassalli da giocare in funzione anti-Cina. Nel mezzo, a fare la regia e muovere gli utili idioti, gli USA ansiosi di regolare i conti con la nuova concorrenza. Un'altra guerra giocata in trasferta contro Russia e Cina, en passant spremere e minare l'Europa reale, fino all'implosione.

Le ultime della banda di Bruxelles: OK al golpe di Kiev, NO ai referendum in Crimea e nell'est d'Ucraina. Yes golpe perchè è una joint-venture con Washington, ma  i referendum con cui i federalisti ucrainiani dicono byebye ai golpisti e stragisti di Kiev è "illegale o nullo". Eppure l'autodeterminazione era ottima per la Croazia, Slovenia, per l'enclave petrolifera Sudan del sud, e persino per il malfamato fortino della NATO denominato Kosovo.

Questa è la logica bellica dell'elite che ha abdicato a favore della potenza egemone, ma in accentuata fase calante.  Vista la performance in Siria e che -per la ritirata dall'Afganistan dell'armata d'occidente- bisogna negoziare con Putin una rotta d'uscita terrestre . La classe dirigente europea, ferocemente liberista, dispotica al suo interno contro tutto ciò che non è banca o borsa, sta militarizzando la "sua" politica estera. La direzione di marcia è invariante, nonostante il vorticoso avvicendamento di pittoreschi governi fittizi nelle capitali di quel fu un centro di irradiazione di un modello peculiare.

I settori vittime di questa restaurazione neo-totalitaria, cominciano ad assumere come contraddizione principale il conflitto concreto elite/popolo e liberismo/sovranismo. L'UE è solo una protesi degli Stati Uniti ingabbiata dentro la NATO, e la Germania è storicamente incapace di strutturare attorno al primato economico la coesione d'un blocco sovranazionale equilibrato ed equo. L'imprescindibile rigetto dell'euro significa neutralizzare "l'arma chimica" dell'UE. Che non è -e non vuol essere- un polo autonomo, solidario, armato ma pacifico, sovrano e disponibile a complementarsi con tutti i fattori della multipolarità. Soprattutto, in grado di rimettere in discussione l'architettura internazionale varata nel 1945, basata sul sacrificio perenne dei suoi popoli per il beneficio automatico del globalismo, di ieri e di oggi. La banda di Bruxelles insiste a spacciare un manieristico e arcaico atlantismo perchè è nemica giurata dell'Eurasia. Non la storia, la semplice cronaca li smentisce e non dà loro ragione.



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