Uno strumento al servizio delle esportazioni degli Stati Uniti
Soffermiamoci un attimo su questo TTIP, dalla cui introduzione la
Commissione Europea afferma di poter “vincere” 120 miliardi di Euro di
ulteriore attività economica. La prima cosa che viene in mente è: "com’è
possibile che una mera facilitazione degli scambi commerciali (con il
mercato decisamente stagnante composto dai 250 milioni di consumatori
americani), fatta a scapito dell’accesso ai mercati in rapida crescita
dei paesi emergenti (miliardi di Dollari e miliardi di persone), possa
essere un buon affare?".
Perché è proprio questo il problema: possiamo vedere chiaramente che
il TTIP ci taglia fuori
dal mercato russo, tanto per cominciare, e poi
da quello degli altri BRICS [35], i quali non potranno che rafforzare i
legami tra di loro, come logica reazione all’atteggiamento aggressivo
dell'Occidente [36].
Inoltre, gli scambi commerciali tra Stati Uniti ed Europa hanno
beneficiato già a lungo di tariffe doganali molto basse (raramente più
del 3%) [37]. Non sono quindi le barriere tariffarie che il TTIP sta
attaccando, ma la tutela giuridica, ovvero quello che l'Europa ha
costruito per proteggere il proprio mercato, in particolare dai prodotti
tossici.
Per decenni gli europei hanno costruito un mercato, in particolare
nel settore alimentare, nel rispetto di rigorose norme sanitarie,
riducendo al minimo gli OGM, gli ormoni ed ogni sorta di prodotti
chimici ... standards che noi applichiamo al nostro mercato, ed
ovviamente ai prodotti importati.
E' grazie a questi standards che gli europei hanno beneficiato di
prodotti alimentari che sono fra i più sani e controllati del pianeta.
Questi standards si sono imposti sul resto del mondo, ed esercitano una
spinta qualitativa verso l'alto, a vantaggio dei consumatori di tutto il
mondo. E’ grazie a questi standards che l'Europa si è costruita la
giustificata immagine di produttore di alimenti di alta qualità, quindi
facilmente esportabili.
L'obiettivo del TTIP è semplice: ridurre gli standards per renderli
compatibili con quelli degli Stati Uniti. La conseguenza di questa
deregulation sarà quella di dar accesso al nostro mercato ai prodotti
statunitensi, che saranno inevitabilmente competitivi in termini di
prezzo, data la loro qualità inferiore, che nel medio termine spingerà
in basso la qualità della produzione alimentare europea, comprimendo in
questo modo la sua competitività sul piano qualitativo.
A questo punto possiamo capire meglio la ragione per cui i leaders
tedeschi del mondo degli affari, ad esempio, sono stati fin dall’inizio
contrari al TTIP.
Oggetto di attacchi contro il TTIP, è lo ISDS (“Investor-State
Dispute Settlement”, Organismo per la Risoluzione delle Controversie
Stato-Investitore), che dà un enorme vantaggio alle imprese degli Stati
Uniti, nel caso ci siano dei contenziosi [38].
Da parte europea c'è ancora un po' di tempo perché questa clausola
possa essere rimossa dal TTIP ma, da parte americana, non c'è alcun
dubbio sul suo inserimento. Ma ormai gli europei si son piegati, e non
resta loro che impegnarsi a "convincere" la società civile dei benefici
dello ISDS, con argomenti che siano molto trasparenti! [39]
Ma molte altre ragioni stanno mobilitando le associazioni dei
cittadini, dei consumatori e degli uomini d'affari contro il TTIP. [40]
Da quanto abbiamo sostenuto in precedenza, emerge una caratteristica
che, secondo noi, condanna di fatto questo Trattato: esso è, sopra ad
ogni altra cosa, uno strumento al servizio delle esportazioni americane.
I tentativi di Obama di corto-circuitare il Congresso attraverso i
meccanismi del “fast track” (mandare avanti un progetto in modo rapido,
ndt), la dicono lunga sulla natura vitale che il TTIP ha per Washington,
molto più che per l'Europa. Possiamo facilmente immaginare, inoltre,
quali poteri siano al lavoro dietro a questo Trattato, in primo luogo la
gigantesca Monsanto [41].
fonte: ESTRATTO DAL GEAB n. 84
[35] Fonte: Deutsche Welle, 06/04/2014
[36] E’ importante
sforzarci di guardare alla situazione in cui ci siamo messi dall’angolo
dei BRICS. Un osservatore dovrebbe concludere che l’Occidente non è più
credibile, che gli Stati Uniti sono diventati notevolmente pericolosi, e
che è necessario liberarsi della loro influenza il più velocemente
possibile.
[37] Fonte: ArteTV, 17/02/2014
[38] Fonte: Euractiv, 22/01/2014
[39] Fonte: Commission européenne, 27/03/2014
[40] Notiamo
che l’altro importante Trattato per il Libero Commercio, quello fra
Asia e Stati Uniti (TTP, Trans-Pacific Trade Partnership) sta
incontrando notevoli difficoltà ad andare avanti. Fonte: The Japan
Times, 10/04/2014
[41] Dove sia l’interesse di questa multinazionale
si capisce quando, ad esempio, su richiesta di Washington, ha deciso di
ridurre l’intensa attività di lobbying a Bruxelles ... per non
rischiare di turbare le trattative ... Fonte: CBCNews, 03/06/2013
1 comentario:
Complimenti, signor Folliero! Ha azzeccato il primo pronostico; tutti davano la Spagna tra le favorite solo lei non la dava. Complimenti. Spero azzecchi anche l'Italia. Vi seguo da sempre ... patriagrande, selvas, folliero. Saluti Giovanni da Napoli
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