jueves, 12 de junio de 2014

LA FIRMA DEL TTIP NON E’ MOTIVATA DA INTERESSI EUROPEI

Uno strumento al servizio delle esportazioni degli Stati Uniti

Soffermiamoci un attimo su questo TTIP, dalla cui introduzione la Commissione Europea afferma di poter “vincere” 120 miliardi di Euro di ulteriore attività economica. La prima cosa che viene in mente è: "com’è possibile che una mera facilitazione degli scambi commerciali (con il mercato decisamente stagnante composto dai 250 milioni di consumatori americani), fatta a scapito dell’accesso ai mercati in rapida crescita dei paesi emergenti (miliardi di Dollari e miliardi di persone), possa essere un buon affare?".
Perché è proprio questo il problema: possiamo vedere chiaramente che il TTIP ci taglia fuori
dal mercato russo, tanto per cominciare, e poi da quello degli altri BRICS [35], i quali non potranno che rafforzare i legami tra di loro, come logica reazione all’atteggiamento aggressivo dell'Occidente [36].
Inoltre, gli scambi commerciali tra Stati Uniti ed Europa hanno beneficiato già a lungo di tariffe doganali molto basse (raramente più del 3%) [37]. Non sono quindi le barriere tariffarie che il TTIP sta attaccando, ma la tutela giuridica, ovvero quello che l'Europa ha costruito per proteggere il proprio mercato, in particolare dai prodotti tossici.
Per decenni gli europei hanno costruito un mercato, in particolare nel settore alimentare, nel rispetto di rigorose norme sanitarie, riducendo al minimo gli OGM, gli ormoni ed ogni sorta di prodotti chimici ... standards che noi applichiamo al nostro mercato, ed ovviamente ai prodotti importati.
E' grazie a questi standards che gli europei hanno beneficiato di prodotti alimentari che sono fra i più sani e controllati del pianeta. Questi standards si sono imposti sul resto del mondo, ed esercitano una spinta qualitativa verso l'alto, a vantaggio dei consumatori di tutto il mondo. E’ grazie a questi standards che l'Europa si è costruita la giustificata immagine di produttore di alimenti di alta qualità, quindi facilmente esportabili.

L'obiettivo del TTIP è semplice: ridurre gli standards per renderli compatibili con quelli degli Stati Uniti. La conseguenza di questa deregulation sarà quella di dar accesso al nostro mercato ai prodotti statunitensi, che saranno inevitabilmente competitivi in ​​termini di prezzo, data la loro qualità inferiore, che nel medio termine spingerà in basso la qualità della produzione alimentare europea, comprimendo in questo modo la sua competitività sul piano qualitativo.
A questo punto possiamo capire meglio la ragione per cui i leaders tedeschi del mondo degli affari, ad esempio, sono stati fin dall’inizio contrari al TTIP.
Oggetto di attacchi contro il TTIP, è lo ISDS (“Investor-State Dispute Settlement”, Organismo per la Risoluzione delle Controversie Stato-Investitore), che dà un enorme vantaggio alle imprese degli Stati Uniti, nel caso ci siano dei contenziosi [38].

Da parte europea c'è ancora un po' di tempo perché questa clausola possa essere rimossa dal TTIP ma, da parte americana, non c'è alcun dubbio sul suo inserimento. Ma ormai gli europei si son piegati, e non resta loro che impegnarsi a "convincere" la società civile dei benefici dello ISDS, con argomenti che siano molto trasparenti! [39]
Ma molte altre ragioni stanno mobilitando le associazioni dei cittadini, dei consumatori e degli uomini d'affari contro il TTIP. [40] Da quanto abbiamo sostenuto in precedenza, emerge una caratteristica che, secondo noi, condanna di fatto questo Trattato: esso è, sopra ad ogni altra cosa, uno strumento al servizio delle esportazioni americane.
I tentativi di Obama di corto-circuitare il Congresso attraverso i meccanismi del “fast track” (mandare avanti un progetto in modo rapido, ndt), la dicono lunga sulla natura vitale che il TTIP ha per Washington, molto più che per l'Europa. Possiamo facilmente immaginare, inoltre, quali poteri siano al lavoro dietro a questo Trattato, in primo luogo la gigantesca Monsanto [41].


 fonte: ESTRATTO DAL GEAB n. 84

[35] Fonte: Deutsche Welle, 06/04/2014
[36] E’ importante sforzarci di guardare alla situazione in cui ci siamo messi dall’angolo dei BRICS. Un osservatore dovrebbe concludere che l’Occidente non è più credibile, che gli Stati Uniti sono diventati notevolmente pericolosi, e che è necessario liberarsi della loro influenza il più velocemente possibile.
[37] Fonte: ArteTV, 17/02/2014
[38] Fonte: Euractiv, 22/01/2014
[39] Fonte: Commission européenne, 27/03/2014
[40] Notiamo che l’altro importante Trattato per il Libero Commercio, quello fra Asia e Stati Uniti (TTP, Trans-Pacific Trade Partnership) sta incontrando notevoli difficoltà ad andare avanti. Fonte: The Japan Times, 10/04/2014
[41] Dove sia l’interesse di questa multinazionale si capisce quando, ad esempio, su richiesta di Washington, ha deciso di ridurre l’intensa attività di lobbying a Bruxelles ... per non rischiare di turbare le trattative ... Fonte: CBCNews, 03/06/2013

1 comentario:

Anónimo dijo...

Complimenti, signor Folliero! Ha azzeccato il primo pronostico; tutti davano la Spagna tra le favorite solo lei non la dava. Complimenti. Spero azzecchi anche l'Italia. Vi seguo da sempre ... patriagrande, selvas, folliero. Saluti Giovanni da Napoli

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