Ad un convegno di Pordenone Pensa, riporta Imola Oggi citando ASCA (qui), l'economista Paolo Savona ha dichiarato come l'Italia deve avere un piano A per stare nell’euro, ma anche un Piano B per uscirne.
"L’uscita, sotto la spinta di un attacco speculativo come quello mosso
nel 2010, sarebbe un dramma. Occorre essere preparati e, per farlo,
occorre
stabilire nuove alleanze internazionali per fronteggiare l’attacco speculativo contro il debito pubblico e le imprese private".
stabilire nuove alleanze internazionali per fronteggiare l’attacco speculativo contro il debito pubblico e le imprese private".
Ha proseguito Savona come "la Germania lo sta gia’ facendo, stringendo accordi industriali importanti con Russia e Cina. Da
parte dell’Italia occorrerebbe un’azione di politica estera di tutela
dagli attacchi speculativi che ci sarebbero contro una eventuale nuova
lira italiana, seguendo proprio la strada della Germania". E ha poi
concluso: "Stare nell’euro non e’ meno difficile di quanto sia uscirne.
Se il costo per rimanervi e’ la perdita di quote importanti del nostro
apparato produttivo e disoccupazione crescente, concentrata per giunta
nel settore giovanile, e’ chiaro che un piano B puo’ diventare
indispensabile”.
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