lunes, 12 de enero de 2015

Francia: Non sono Charlie

Sangue per riportare la Francia sotto il pollice di Washington

E' un esempio di "umorismo", in questo caso anti-cristiano, a cui è ridotta oggi l'osannata gazzetta che conobbe tempi assai migliori nel post-68. Epoca ormai remota, e non si vive solo di passato. E' un esempio che non merita commenti: è un biglietto da visita! "Non sono Charlie" perchè è stato elevato al culto di unico e lecito umorismo-di-Stato. Da parte di un governo che persegue apertamente e restringe la libertà

   Al-Qaïda : terroriste en France, alliée en Syrie QUI

di espressione del comico afro-francese Dieudonnè Mbala Mbala.

A tutti i Charlie dell'ultima ora, intruppati nelle legioni dell'amnesia galoppante, è consigliabile ricordare che per Hollande alQaeda-"ribelli moderati"-et-similia sono terroristi in Francia ma alleati in Siria e Libia!

Tulla l'operazione rivela la filigrana false flag, ha l'aroma della guerra psicologica marca "stay behind" e ricorda troppo le italiche stragi di Stato degli anni 70 e 80.
I redattori della rivista ex-satirica erano le vittime sacrificali designate, il resto è come un abito pret-a-porter confezionato sulla misura del gruppetto di scellerati designati preventivamente e già eliminati. Per soffiare sul fuoco e attizzare un  indotto"scontro di civiltà" anche in territorio europeo (1).


I veri valori delle elite europee (politiche, finanziarie e mediatiche) sono venuti alla luce ieri: menzogna e retorica


L'ex-sottosegretario del Tesoro americano, Paul Craig Roberts, conferma che l'attacco terroristico al quartier generale di 'Charlie Hebdo' è stata una operazione 'false flag' progettata per "riportare la Francia sotto il pollice di Washington".
Hollande, e tutti i suoi sponsor di Washington, Tel Aviv e Bruxelles, riescono ad arginare momentaneamente la frana istituzionale in corso in Francia. Più che altro, riescono a caro prezzo a guadagnare tempo e in -modo effimero- alcuni spazi sociali .

  (1)
Netanyahu ha così ammonito Patrick Maisonnave, ambasciatore della Francia in Israele: "E' una battaglia globale. Portare davanti ai giudici gli assassini di Parigi  è solo l'inizio. Poi deve seguire l'assalto alle forze islamiche in tutto il mondo".


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