FIRMA QUI: “Stop-TTIP”
9 giugno- Il Parlamento Europeo ha rinviato a data imprecisata l'approvazione del trattato di libero commercio ( TTIP.) con gli USA. Si trattava di DARE un primo passo alla luce del sole, per togliere il carattere di segretezza e clandestinitá che finora ricoprivano i lunghi conciliaboli tra i tecnocrati delle due sponde dell'Atlantico. Doveva essere un primo forte segnale, aperto e ufficiale, da parte dell'Enione Europea (UE) destinato a
spianare la strada alla resa incondizionata alle multinazionali USA e alla privatizzazzione della giustizia mercantile.
Non é stato cosí perché il tedesco Martin Schultze, presidente del Parlamento di Strasburgo, dopo una telefonata con Angela Merkel, ha rinviato sine die la discussione sul TTIP. Divisioni e fratture crescenti ha spinto a questa decisione. La pressione delle organizzazioni e movimenti di base -di vario segno e natura- é diventata talmente consistente da indurre a sospendere la votazione. E' un primo importante successo della base sociale che vive ed agisce all'esterno dei partiti presenti a Strasburgo, che scopre di aver raggiunto un livello di forza determinante. La ben remunerata burocrazia europea é preoccupata: non puó piú ignorare le iniziative che sorgono dal basso, fuori dal suo raggio di influenza, attreverso reti sociali in espansione..
E' quindi un problema che va ben oltre l'ostacolo rappresentato dai 200 emendamenti presentati dai raggruppamenti politici del PE e delle loro divisioni. E' un fatto che questi, non possono piú ignorare il rifiuto al TTIP che ha guadagnato spazi e appoggi, attraverso microiniziative civiche capillari, diffuse dappertutto. Non possono piú deridere o ignorare le 2.200.000 firmeRACCOLTE in 14 Paei europei della attraverso il sito “Stop-TTIP”. Barroso e Junkers avevano negato il riconoscimento legale a questa iniziativa, prevista dal Trattato di Lisbona come ICE (“Iniziativa Civica Europea” ).
La Commissione Europea credeva di poter rimuovere l'ostacolo della resistenza della volontá popolare con i consueti divieti e cavilli, ma non é possibile. Adesso, l'ICE-autogestita in cui sono confluite coalizioni e alleanze ecologiche, politiche e di difesa dei diritti basilari del cittadino, punta a oltrepassare l'obiettivo di 2 milioni e mezzo di firme. Bruxelles viola il Trattato di Lisbona, non rispetta le sue stesse leggi.
Peró da Atene a Berlino, Parigi e Madrid c'é una risposta popolare, che ha portato a una prima e decisiva battaglia vinta contro il TTPI. La guerra non é ancora vinta, ma si é avanzato molto.
Informati qui: http://stop-ttip-italia.net/
1 comentario:
Russia Today si è accorta della crisi del Deutsche Bank... ¿El Deutsche Bank será el próximo Lehman Brothers? http://actualidad.rt.com/economia/177515-deutsche-bank-proximo-lehman-brothers
Noi lo avevamo scritto tre anni fa! Leggasi articolo:
Bancos españoles y europeos: todos al borde de la quiebra!
http://umbvrei.blogspot.com/2012/06/bancos-espanoles-y-europeos-todos-al_10.html
Ne avevo parlato anche in una lezione all'Universit4 Militare... Verba volant, Scripta manent
La crisi dell'Europa, inclusa Germania e degli USA è irreversibile. Possono provare a fare tutti i trattati che vogliono, ma non potranno evitare il fallimento. Europa e USA hanno il destinos egnato. Tra l'altro l'Euuropa con i suoi 500 milioni di abitanti, la maggioranza vecchi, vale il 7% della popolazione mondiale.
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