sábado, 5 de marzo de 2016

Brasile: PROVOCATORIO SEQUESTRO e INTERROGATORIO di LULA


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Attacco frontale del  "neo-pinochetismo" contro il post-neoliberismo reale sudamericano
Obama conferma che il Venezuela è sempre una "minaccia grave ed eccezionale"

Tito Pulsinelli  L'attacco frontale ha scalato a un livello di aggressività massima contro quei Paesi sudamericani che hanno sfidato l'asse storico dominante. E' una manovra a largo raggio continentale per atomizzare quelli che sfidano il tribalismo finanziario e la loro  restaurazione neocoloniale. All'ex presidente brasiliano Lula da Silva è stato perquisito il domicilio, con modi aggressivi e provocatori contro i familiari e le persone lì presenti. Lula è stato prelevato e condotto in tribunale in stato  
(vedi video) qui
fermo, per rispondere ai quesiti di un giudice motivato da chiare finalità politiche, più che giudiziarie.

Lula è stato poi rilasciato, accolto da una mobilitazione popolare indignata per il trattamento punitivo a cui -finora- non era stato sottoposto nessun presidente del Brasile, neppure quelli della dittatura militare. Si è trattato di uno show psico-mediatico pianificato da una magistratura che agisce alla luce del sole come braccio politico dell'oligarchia brasiliana e dei suoi alleati dell'asse Washington-Telaviv. Interessati alla privatizzazione della multinazionale Petrobras che -grazie al governo del PT e Lula- è diventata una grande tra le più grandi industrie petroliere del mondo-

Quel che doveva essere una normale citazione giudiziaria -mai notificata a Lula- è stata perversamente deformata in un thrilling politico, effettuato come un vero e proprio sequestro di persona. Per infangare il primo presidente operaio e mettere in ombra sia il  bilancio della gestione governativa di Lula e del PT, sia la percezione positiva che ne hanno i settori popolari.

L'azione convergente di Washington, Wall street, FMI, multinazionali nordamericane del petrolio, potere giudiziario e della mafia mediatica è piena offensiva contro il potere legittimo del Brasile, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Argentina. Contro tutto quel che ha incarnato il post-neoliberismo reale successivo alla grande depredazione degli anni 80.

Contemporaneamente, Obama ha rinnovato la sanzione contro il Venezuela che lo marca a lettere di fuoco come "minaccia grave ed eccezionale" per gli Stati uniti. Perchè? Non è niente di personale -direbbe un mafioso- è solo una questione di interesse.

L'attuale fondamentalismo neoliberista assume sempre più i tratti
di un neo-pinochetismo senza uniforme, che agisce con la strategia della guerra non-convenzionale (mediatica, boycot commerciale, finanziaria, monetaria, false flag). Le locali e storiche elites e i loro sponsor stranieri del nuovo e vecchio mondo, agendo al di fuori della legalità, dicono che per l'America latina è lecito solo la soluzione di qualche controfigura di Macri e il progetto di ri-privatizzare e ri-dollarizzare l'Argentina.

3 comentarios:

Anónimo dijo...

Esageratoooo! Troppa esagerazione. E' un corrotto, punto

fla.detomin dijo...

Strano, assai strano che il solerte giudice decida l'incauta e spettacolare azione, appena 48 ore dopo che il
"corrotto" annunciasse che si ri-candidava.
48 ore dopo!
Forse Lula ha buone chances di vittoria, pertanto il giudice dà una mano ai potenti di sempre....
La posta in palio sono le tangenti petrolifere per la privatizzazione di Petrobras

Attilio dijo...

Strano anche che immediatamente un anonimo intervenga a sentenziare "E' un corrotto!" su questo blog.

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